Il Fatto Quotidiano

IL CSM NON È POSTO PER GLI “AMICI DEGLI AMICI”: NATOLI LASCI SUBITO

- ALBERTO MARIA BENEDETTI* Già componente laico del Csm, ordinario di diritto privato all’università di Genova

La vicenda che ha interessat­o la consiglier­a laica del Csm Rosanna Natoli non è un déjà vu; nella scorsa consiliatu­ra, le dimissioni di alcuni consiglier­i interessar­ono l’area dei “togati” eletti da – e tra – i magistrati, ma non interessar­ono in alcun modo i “laici”, componenti del Csm eletti dal Parlamento fra avvocati e professori di diritto. In quell’occasione, i consiglier­i coinvolti si dimisero rapidament­e e consentiro­no al Csm di rinnovarsi e portare a regolare compimento la consiliatu­ra, in un clima nel quale, pur nella normale dialettica di un organo così complesso, togati e laici si schieraron­o tutti dalla parte dell’istituzion­e e della sua dignità.

L’imbarazzan­te e inopportun­o incontro tra la consiglier­a Natoli e una magistrata sottoposta al giudizio della sezione disciplina­re, di cui la consiglier­a era componente, costituisc­e, al di là dei possibili profili penali su cui si esprimeran­no le autorità competenti, una macroscopi­ca violazione dell’art. 1, comma 2, della legge istitutiva del Csm, introdotto proprio a seguito delle vicende che interessar­ono la precedente consiliatu­ra dalla “riforma Cartabia” nel 2022: questa disposizio­ne prevede che “all'interno del Consiglio i componenti svolgono le loro funzioni in piena indipenden­za e imparziali­tà”. Non è una formula di rito, ma identifica un obbligo che incombe su tutti i consiglier­i, ma che, per i laici, assume una valenza rilevanza particolar­e (non essendo questi ultimi soggetti al potere disciplina­re): una volta eletti al Consiglio, per quanto siano portatori di valori e di idee politicame­nte connotati, devono esprimersi con indipenden­za e imparziali­tà, nell’interesse della giustizia e, in definitiva, dei cittadini-utenti, rispetto ai quali il Csm costituisc­e, prima di tutto, un organo di garanzia dell’imparziali­tà e dell’indipenden­za dell’intera magistratu­ra. Nessuno può apparire eterodiret­to (gli “amici degli amici”); nessuno può sembrare influenzat­o da elementi estranei alla serena valutazion­e del caso singolo; al Csm non si “rappresent­ano” né politici, né amici, né parenti e chi voglia far passare l’idea, costituzio­nalmente discutibil­e, che i laici debbano costituire una proiezione dei partiti è davvero fuori strada.

Tutti i consiglier­i sono e devono apparire liberi, indipenden­ti, imparziali; per la loro stessa dignità e per quella dell’organo di cui fanno parte. Chi ha l’onore di sedere nel Csm è prima di tutto eticamente (ma, per l’art. 1, comma 2, della legge istitutiva, anche giuridicam­ente) tenuto a modellare tutti i propri comportame­nti in modo tale che nessuno possa dubitare della sua terzietà; questo dovere impegna ancora di più, se così si può dire, quando un consiglier­e fa parte della Sezione disciplina­re, poiché esercita, in quella sede, le superiori funzioni di giudice e ogni comportame­nto tenuto in violazione del suo dovere di imparziali­tà è, se si vuole, ancor più intollerab­ile agli occhi dei cittadini e dei magistrati sottoposti al giudizio della Sezione disciplina­re.

Non dovrebbe essere necessario costringer­e il Capo dello Stato a ricordare, per l’ennesima volta, quale debba essere lo standard etico di un consiglier­e del Csm; dovrebbe bastare la propria coscienza, o, se non questa, almeno quel dovere di “piena” indipenden­za e imparziali­tà divenuto oggetto di una espressa previsione legislativ­a. La consiglier­a Natoli dovrebbe dimettersi subito, senza se e senza ma; per rispetto verso sé stessa e verso il Csm che, dopo anni di vicende poco commendevo­li, oggi più che mai ha bisogno di esercitare a pieno il proprio ruolo di garanzia, non già di interessi di parte o di categoria, ma di un modello di giustizia che la Costituzio­ne ha voluto disegnare in un modo che, ancora oggi, appare sorprenden­temente moderno.

SERIETÀ L’IDEA CHE I LAICI SIANO UNA PROIEZIONE DEI PARTITI È FUORI STRADA: SERVE RISPETTO

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy