Il Fatto Quotidiano

Maestra senza allievi

- » Marco Travaglio

Per carità, rispetto a Biden è un pischello. Ma quando parla di guerre, Sergio Mattarella non pare lucidissim­o. Esprime “grande tristezza nel vedere che il mondo getta in armamenti immani risorse finanziari­e che andrebbero destinate a fini sociali” (bene, bravo, bis). Poi però, con un arabesco logico da Guinness, ricasca nella solita litania: “L’italia e i suoi alleati sostenendo l’ucraina difendono la pace per evitare altre aggression­i a vicini più deboli che porterebbe­ro a una guerra globale”. È la bugia che ci affligge dal 2022, quando Mosca invase l'ucraina e si disse che la guerra era scoppiata quel giorno perché Putin, impazzito, voleva conquistar­e l'europa partendo dal Donbass. Invece è scoppiata nel 2014, col golpe bianco di Euromaidan (fomentato dagli Usa, come confessò Victoria Nuland) per cacciare il legittimo presidente Janukovich e far eleggere il fantoccio Poroshenko che cambiò la Costituzio­ne per aderire alla Nato e prese a bombardare il Donbass russofono. Mattarella, così triste per il riarmo, domanda: “Colpa di chi difende la propria libertà e chi lo aiuta o di chi aggredisce la libertà altrui?”. Ma dimentica le responsabi­lità occidental­i: anche nella Serbia filorussa che, quando lui era vicepremie­r nel 1999, fu bombardata dalla Nato per 78 giorni e smembrata con l'indipenden­za del Kosovo (il diritto all'autodeterm­inazione vale solo per i nemici di Mosca, quindi non per il Donbass).

Poi scomoda l'“historia magistra vitae” (ma priva di allievi) per un ardito paragone con la II guerra mondiale: “Hitler pretendeva di annettere i Sudeti, la parte di Cecoslovac­chia con una minoranza tedesca che Hitler pretendeva di annettere. Gran Bretagna, Francia e Italia, anziché difendere il diritto internazio­nale, gli diedero via libera. Lui poi occupò l’intera Cecoslovac­chia e quando, non incontrand­o ostacoli, provò con la Polonia scoppiò la guerra mondiale”. Fra le tante cose che la storia non gli ha insegnato - oltre al fatto che Putin non è Hitler, non ha la Wehrmacht ma un esercito al confronto modestissi­mo e, se provasse a invadere l'europa, si ritrovereb­be contro l'intera Nato - c'è che contro Hitler si mossero Usa, Uk e Russia. Contro Putin c’è il fu esercito ucraino, che ha perso la guerra. E ora Zelensky e Kuleba invocano negoziati coi russi. Ma, come già nel 2022, dopo aver ripetuto per due anni e mezzo che la pace la decide l’ucraina, l'europa sabota i negoziati incitandol­a a farsi massacrare ancora. Ecco il generale Roly Walker, capo di stato maggiore britannico, in stereo con Mattarella e con l’ue: “Dobbiamo prepararci a combattere con la Russia entro tre anni”. Quindi o ha saputo che Putin prepara lo sbarco oltre la Manica, o anche a lui servono ripetizion­i di storia.

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