Al Csm si riapre la partita dei laici dopo Natoli ed Eccher nel ciclone
L’incontro tra il membro in quota FDI e la giudice sotto processo disciplinare ha messo alle corde pure la leghista
Eora, dopo l’incontro proibito tra la consigliera del Csm Rosanna Natoli e una magistrata oggetto delle sue cure al disciplinare, cosa accadrà a Palazzo Bachelet? Si accettano scommesse ché l’alternativa è da Totocalcio: chi ritiene inevitabili le sue dimissioni, chi è pronto a giurare che verrà messo il coperchio sul vaso di Pandora, chi punta su una soluzione mediana insomma una pezza a colori: 1X2. Quel che è invece certo è che il caso deflagrato clamorosamente pochi giorni fa è destinato a intrecciarsi necessariamente con la partita delle nomine che di qui a breve il Consiglio superiore della magistratura dovrà fare per importantissimi uffici giudiziari in attesa di successione. A partire, già a settembre, dal Presidente del Tribunale di Roma, il più grande d’europa. E poi persino di Luigi Salvato ossia il Procuratore generale della Cassazione, titolare del potere disciplinare e membro di diritto al Csm.
E così il nuovo terremoto che, con Sergio Mattarella in Brasile, ha travolto la consigliera Natoli, così vicina alla Seconda Carica dello Stato Ignazio La Russa, apre inevitabilmente scenari che vanno molto oltre il caso ormai sulla bocca di tutti. Per dire che i bene informati già spingono il ragionamento più in là anche a pena di un non detto malizioso. Ossia che l’ennesima sciagura possa trasformarsi per qualcuno in un’occasione d’oro. Tradotto: un cambio di equilibri, a tutto favore delle correnti di Area e Magistratura democratica che al fischio di avvio della consiliatura sembravano destinate a una condizione di minorità.
Sarà forse per questo che ha gioco facile evocare lo scandalo precedente, quello dell’hotel Champagne: il “ribaltone” negli iniziali equilibri tra correnti, determinato dalle dimissioni dei consiglieri rimasti impigliati nella storiaccia ormai rubricata come Palamaragate. “Se c’è una costante al Csm è quella dei numeri che sono fondamentali: sono quelli che servono per le nomine” spiega una fonte che mette in fila gli ingredienti suggestivi per dare concretezza al racconto che altrimenti declinerebbe facilmente nel fantasy.
Eccoli: Natoli ormai delegittimata, la sua collega Claudia Eccher (espressione della Lega che occupa un posto strategico nella commissione nomine) azzoppata per “l’occhio di riguardo chiesto su tante cose” evocato dalla prima nel colloquio proibito con la magistrata sotto disciplinare Maria Fascetto Sivillo. Nel caso in cui Natoli dovesse lasciare, il Parlamento che da mesi non trova la quadra per nominare un giudice alla Consulta, riuscirebbe a trovare un accordo su un sostituto per il Csm? Discorsi interessati certo, ma campati per aria mica tanto. E non sono i soli perché poi il caso Natoli è scoppiato quando era già abbondantemente in atto un’altra dinamica: la corrente di Magistratura Indipendente (un monolite fin quando Cosimo Ferri ne è stato leader incontrastato) è divisa al suo interno. Al punto che mercoledì scorso, in occasione del voto sul nuovo procuratore di Catania, i togati della corrente più conservatrice delle toghe, ha finito per esprimere tre posizioni diverse: chi per Puleio, chi si è allontanato al momento del voto, chi ha sostenuto Curcio (dai titoli ovviamente indiscutibili e peraltro non votato da alcun
Equilibri Il duplice addio metterebbe la destra in difficoltà sulle nomine: un gran regalo per Area e Md
membro laico) insieme a Area. E qui è bene aprire una parentesi: il Fatto ha ricostruito, finora senza smentite, che Natoli sarebbe stata invitata a non votare perché, altrimenti, alcuni consiglieri avrebbero reso pubblico, durante la seduta, il suo incontro con Fascetto. Se così fosse, uno scandalo nello scandalo. Va però sottolineato che se da un lato il voto di Natoli per Puleio poteva risultare determinante, dall’altro la seduta sulla nomina per Catania era stata fissata per la settimana precedente, quando lo scandalo non era ancora emerso. E quindi nessuna manovra era pensabile. Unica ipotesi: che qualcuno abbia colto al balzo la palla dello scandalo.