Telefonia “Bolletta più cara di 20e La solita truffa del falso operatore”
sono stato contattato da Sismi che, per conto di Fastweb, mi ha comunicato che la mia bolletta della fibra sarebbe passata da 39 a 59 euro al mese: da mezzanotte sarebbe infatti finita l’offerta scontata del mio operatore e la bolletta sarebbe, quindi, aumentata di 20 euro. Mi hanno, quindi, messo in contatto con un'associazione dei consumatori per modificare il contratto e questa associazione mi ha esposto i vantaggi di Tim e Wind3, puntando più su Tim. Qualche giorno dopo mi ha contattato Tim proponendomi quella tariffa. Poi mi hanno chiamato un’altra volta: hanno ammesso di essere di Wind3. E, alla terza telefonata, quando ho detto “aspetti che controllo sulla bolletta se è vero che aumenterà di 20 euro”, hanno attaccato. È tutto organizzato?
DAVIDE GIACCHI
GENTILE GIACCHI, non ci sono altri modi per definire quello che le è accaduto: è una truffa bella e buona. Esattamente ciò che ogni giorno capita a migliaia di clienti che vengono tempestati notte e giorno dal telestalking con l’unico scopo di accalappiare nuovi contratti. Peccato che i poveri malcapitati non siano assolutamente consapevoli della scelta che hanno fatto. La truffa del falso operatore Fastweb (che in questo caso è parte lesa, quanto lei), ma anche quella degli altri operatori, è uno dei raggiri più comuni. È un metodo utilizzato dai call center non autorizzati dalla compagnia telefonica che hanno come bersaglio i clienti Fastweb
in scadenza di contratto. In pratica, il falso operatore telefona al cliente Fastweb, avvisandolo che il suo abbonamento sta per scadere. Di conseguenza, se non effettuerà la disdetta entro la scadenza dei termini, il costo dell’abbonamento subirà un aumento di ben 20 euro. Ora, come questi call center siano in possesso dei dati personali di milioni di clienti è tutto da capire. Resta il fatto che facendo una veloce ricerca si scopre che questa “Sismi” non esiste. Per legge le modifiche unilaterali ai contratti vanno comunicati in bolletta. Tra l’altro, nel caso in cui siano davvero previsti rincari, la compagnia è obbligata a concedere un tempo di preavviso di 30 giorni, entro i quali il cliente può decidere se restare con il proprio gestore o effettuare una migrazione. E poi il consiglio d’oro: mai rispondere ai call center.