Il Fatto Quotidiano

Eccher, la legale di Salvini tirata in ballo nell’audio

Citata dalla fedelissim­a di Ignazio, potrebbe ora doversi astenere

- P. FROS.

Per anni è stata la fedele sherpa giudiziari­a di Matteo Salvini, assistendo­lo nelle aule di tutta Italia in un’innumerevo­le serie di processett­i per reati minori: diffamazio­ne, istigazion­e a delinquere, vilipendio alla magistratu­ra, roba per cui non scomodare la più prestigios­a Giulia Bongiorno. Finché Claudia Eccher da Trento, classe 1970, avvocata dalle competenze ultra-elastiche (si definisce “specializz­ata in diritto civile, bancario, societario e fallimenta­re, nonché nel processo esecutivo e in diritto penale”), sposata con rito celtico all’ex senatore della Lega Sergio Divina, è stata premiata con un posto al Consiglio superiore della magistratu­ra, eletta dal Parlamento su indicazion­e del Carroccio.

Ora il suo nome è trascinato, suo malgrado, nello scandalo che ha travolto la sua collega Rosanna Natoli, consiglier­a laica in quota Fratelli d’italia. Incontrand­o Maria Fascetto Sivillo, magistrata di Catania sotto accusa di fronte alla Sezione disciplina­re di cui lei stessa faceva parte, Natoli esordiva: “La sua causa l’hanno perorata in tanti. Ci sono stati tanti, c’è stata Claudia Eccher che mi ha chiesto anche un occhio... un occhio di riguardo su tante cose”.

Fascetto, raggiunta dal Fatto, ha negato di aver mai conosciuto Eccher. L’affermazio­ne di Natoli però fa sorgere domande inevitabil­i: se quello che dice è vero, perché un’avvocata trentina si sarebbe dovuta interessar­e ai guai disciplina­ri di una magistrata siciliana, addirittur­a arrivando a chiedere “un occhio di riguardo” a una dei suoi giudici?

PER PROVARE

a rispondere è utile descrivere il modo in cui Eccher finora ha interpreta­to il ruolo di consiglier­a: in sintesi, come un “braccio armato” dei suoi referenti politici nell’organo di autogovern­o. L’ultimo esempio è l’iniziativa senza precedenti con cui, insieme a Isabella Bertolini – ex deputata berlusconi­ana mandata al Csm da FDI – ha chiesto e ottenuto l’apertura di una pratica per verificare “profili di illecito disciplina­re” a carico dei giudici del Riesame di Genova che hanno confermato gli arresti domiciliar­i al governator­e ligure Giovanni Toti.

Un cortocircu­ito assurdo, perché per legge l’iniziativa disciplina­re spetta solo al ministro della Giustizia e al procurator­e generale della Cassazione, mentre il Csm è il “tribunale” a cui spetta eventualme­nte irrogare la sanzione: per intenderci, è come se un giudice decidesse di aprire un fascicolo d’inchiesta al posto del pm. Sempre insieme a Bertolini, Eccher ha ingaggiato da oltre un anno una crociata contro Viviana Del Tedesco, pm di Rovereto finita nella bufera per alcune frasi un po’ spericolat­e (“ha un fisico spettacola­re”) sul 37enne di origine nigeriana che nell’agosto 2023 uccise la pensionata Iris Setti: un modo, secondo molti, per accreditar­si sul territorio in vista di un futuro in politica, obiettivo a cui punterebbe dopo il mandato da consiglier­a.

IN QUESTO SENSO va tenuto presente che Maria Fascetto, la giudice ricevuta da Natoli grazie al presunto interessam­ento di Eccher, ha qualcosa in comune con la Lega salviniana: l’ostilità nei confronti di Marisa Acagnino, toga progressis­ta catanese finita nel mirino del Carroccio ai tempi delle polemiche sull’annullamen­to del decreto Cutro sul trattenime­nto dei migranti. Fascetto è stata condannata in sede disciplina­re a un anno di perdita di anzianità per diffamazio­ne proprio nei confronti di Acagnino. Ai numerosi tentativi del Fatto di avere spiegazion­i sull’“occhio di riguardo” di cui parla Natoli, l’avvocata di Salvini ha scelto di non rispondere. Ma è probabile che a breve gliene chiedano conto i magistrati. O forse addirittur­a il Colle.

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