Polemica Anch’io ho occupato case “Ma Salis è una europarlamentare”
sono un suo lettore da anni, e sono rimasto sconcertato dall'attacco frontale che ha voluto muovere non solo alla Salis e ad Avs, ma al concetto stesso di lotte per il diritto alla casa attraverso le occupazioni. Lei innalza a principio supremo la legalità, ma credo che anche lei abbia un suo personale elenco di leggi a cui non obbedirebbe mai (leggi sulla razza o simili). Vorrei solo ricordarle che qualunque forma di lotta sociale viola delle leggi o contratti tra persone, proprio perché quelle leggi o contratti certificano la disparità sociale che si vuole superare. Sono figlio di un bracciante agricolo del sud che partecipò nel dopoguerra alle occupazioni delle terre incolte. Da quel movimento derivò la riforma agraria, e mio padre, tra gli altri, ottenne l'assegnazione di un ettaro di terra. Quell'ettaro ha cambiato il mio destino. Quelle lotte violavano la legge, e spesso hanno avuto forti contrasti con le forze dell'ordine. Ma la proprietà della terra viene dopo il diritto alla vita di contadini ridotti alla fame. Che qualcuno elevi la proprietà e le leggi sopra il diritto alla vita l'ho poi imparato a mie spese, quando mi trasferii a Bologna per studiare e lavorare, ma per permettermi una stanza il proprietario voleva metà del mio stipendio, E così occupai, insieme ad altri, immobili abbandonati sia di privati che del comune, fondai una cooperativa dal nome non casuale di "Chi non Occupa Preoccupa" con lo scopo di autoristrutturare quelle case abbandonate.
Oggi il problema abitativo è persino più grave di allora. Invece di criminalizzare una forma di lotta, mi aspetterei da lei approfondimenti sul perché il problema sia così grave e su come si possa affrontarlo. Certo lei dirà che occupano anche i criminali, ed è vero. Ma qualunque strumento di lotta può essere usata male. Occupare un immobile destinato ad altri è un furto. Occupare immobili abbandonati per chiedere nuove politiche abitative è lotta sociale. La distinzione è essenziale.
CARO MICHELE, TEMO CHE LEI mi abbia letto distrattamente. Ho scritto che non tutti i reati sono uguali né immorali. La disobbedienza civile alle leggi ritenute ingiuste ha anche nobili precedenti storici, anche se le leggi razziali non c’entrano nulla: furono emanate da un regime dittatoriale, mentre il divieto di occupare abusivamente case altrui esiste in tutte le democrazie (e ci mancherebbe altro). Non credo che l’emergenza abitativa si risolva occupando case altrui o popolari (cioè di tutti i cittadini). Anche perché ci sono migliaia di bisognosi che, per rispettare la legge, attendono pazientemente il loro turno nelle graduatorie, stilate dai comuni in base alle reali esigenze di ciascuno. Io comunque ho scritto di Ilaria Salis nelle nuove vesti di europarlamentare, cioè di pubblico ufficiale. Come tale, non può istigare i cittadini a violare le leggi che reputa ingiuste, ma deve battersi per modificarle. E non può - vale per lei come per Sgarbi e Santanché - avere debiti con la Pubblica Amministrazione: quindi, per prima cosa, deve saldare quanto dovuto all’aler, con il lauto stipendio che tutti noi le versiamo.