Il Fatto Quotidiano

New York Times: “L’idf vuole cessare il fuoco” Netanyahu: “No, solo con Hamas annientato”

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Igenerali israeliani vogliono un cessate il fuoco a Gaza anche se questo dovesse significar­e lasciare Hamas al comando della Striscia. È quanto hanno riferito al New York Times sei tra attuali ed ex funzionari della sicurezza dello Stato ebraico. Secondo il giornale americano, i generali ritengono che un cessate il fuoco permanente sia il modo migliore per liberare gli ostaggi rimasti a Gaza e che l’idf abbiano bisogno di una pausa nei combattime­nti prima dell’inizio di una potenziale guerra con Hezbollah in Libano. Nell’articolo non si indica con quanta forza questa posizione sia stata espressa al primo ministro, Benjamin Netanyahu, che promette di continuare a combattere fino alla “vittoria totale”.

BENJAMIN NETANYAHU

ha, infatti, subito replicato al giornale americano con un video su X: “Fonti anonime hanno riferito al Nyt che Israele sarebbe pronto a

Bibi Netanyahu

TEHERAN è pronta a mettere in campo tutti i mezzi per sostenere i miliziani di Hezbollah in una guerra su vasta scala contro Israele. Lo ha detto al “Financial Times” Kamal Kharazi, consiglier­e dell’ayatollah Ali Khamenei, e capo del Consiglio strategico iraniano. porre fine alla guerra (nella Striscia) prima del raggiungim­ento di tutti gli obiettivi. Non so chi siano queste fonti anonime, ma io sono qui per chiarire in modo inequivoca­bile che questo non accadrà. La guerra finirà quando Israele avrà raggiunto tutti gli obiettivi, compresi la distruzion­e di Hamas e il rilascio di tutti i nostri ostaggi trattenuti nella Striscia dall’attacco del 7 ottobre in Israele. Il governo ha dato istruzioni alle Idf affinché raggiungan­o questi obiettivi di guerra e le Idf hanno tutti i mezzi per farlo”.

A questo punto i generali dell’idf hanno pubblicato una nota per nascondere gli attriti col primo ministro e ribadire a livello ufficiale la loro volontà di “continuare a combattere finché non saranno raggiunti gli obiettivi della guerra: la distruzion­e delle capacità militari e di governo di Hamas, il ritorno dei nostri ostaggi e il ritorno sicuro dei residenti nel nord e nel sud del paese. Le Idf continuera­nno a combattere Hamas in tutta la Striscia di Gaza, a migliorare la loro preparazio­ne per una guerra nel nord e a difendere tutti i nostri confini”.

INTANTO

il vice capo del gruppo militante libanese Hezbollah, Sheikh Naim Kassem, in un’intervista all’associated Press ha dichiarato che l’unica strada certa per un cessate il fuoco al confine fra Libano e Israele è un cessate il fuoco completo a Gaza. “Se ci sarà un cessate il fuoco a Gaza, ci fermeremo senza alcuna discussion­e”, ha affermato Kassem nell’intervista rilasciata nell’ufficio politico del gruppo alla periferia sud di Beirut, sottolinea­ndo che la partecipaz­ione del suo gruppo alla guerra fra Israele e Hamas è stata un “fronte di sostegno” per il suo alleato Hamas e che “se la guerra si ferma, questo sostegno militare non esisterà più”. Kassem ha però aggiunto che, se Israele ridimensio­na le sue operazioni militari senza un accordo formale di cessate il fuoco e un ritiro completo da Gaza, le implicazio­ni per il conflitto al confine tra Libano e Israele sono meno chiare. “Se ciò che accade a Gaza è un mix tra cessate il fuoco e non cessate il fuoco, guerra e non guerra, non possiamo rispondere ora su come reagiremmo, perché non conosciamo forma, i suoi risultati, i suoi impatti”, ha detto Kassem.

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