Boeing è al bivio: patteggia oppure andrà a processo
Boeing acquista Spirit Aerosystems, pagandola 8 miliardi di dollari di cui 4,7 in contanti, e si prepara a scegliere se andare a processo o dichiararsi colpevole per i due incidenti aerei del 2018 e del 2019, quando due 737 Max si sono schiantati uccidendo 346 persone. Gli scandali sui suoi standard produttivi stanno infliggendo ripetuti colpi alla reputazione del colosso Usa, in crisi profonda. Spirit è il fornitore dal quale Boeing si era separata nel 2005 ma che ora è costretta a riassorbire dopo l’incidente del 5 gennaio quando un pannello di un Boeing dell’alaska Airlines si è staccato in volo.
Intanto il Dipartimento di Giustizia preme nell’indagine sugli incidenti aerei in Etiopia e Indonesia. Le autorità Usa si apprestano a presentare una richiesta di patteggiamento che prevede l’ammissione di colpa sull’accusa di frode, la sottomissione a una supervisione per tre anni e il pagamento di ulteriori sanzioni per 487 milioni, delle quali però Boeing dovrà in caso pagare la metà considerati i versamenti già effettuati. Se Boeing non accetterà, scatterà il processo. Il colosso avrà fino alla fine della settimana per decidere se accettare o meno l’intesa con il governo. Se si dichiarasse colpevole come chiesto dal Dipartimento delle Difesa, Boeing rischia di compromettere la sua capacità di aggiudicarsi contratti dal governo Usa, a meno che di volta in volta non le vengano concesse esenzioni. L’accordo viene criticato aspramente dalle famiglie delle vittime di Boeing, che speravano nel pugno duro delle autorità.