La promessa di Capitan Orso «Sputeremo anche l’anima»
L’attaccante: «Che brividi quella musica. È l’anno zero, ma niente allarmismi»
«Queste partite si preparano da sole». In questa frase di Riccardo Orsolini c’è tutta l’attesa per il debutto Champions del Bologna da parte del gruppo rossoblù. Forse, a suo modo, spiega anche qualche blackout visto in questo avvio ma l’esterno ascolano si butta alle spalle l’inizio stentato e punta sulla gara odierna: «La Champions è qualcosa di straordinario e impensabile fino a qualche tempo fa, un traguardo storico che dà un’emozione incredibile e a me ai miei compagni. Non vediamo l’ora di scendere in campo, il pensiero del Dall’Ara pieno che tifa per noi e quella musichetta... mi vengono i brividi». Ieri pomeriggio al Dall’Ara l’inno della competizione — che ha una nuova versione, da quest’anno — risuonava già nelle prove generali, ma oggi l’emozione sarà ben diversa.
Il Bologna ci arriva un po’ zoppicante e il numero 7 va a caccia della prima vittoria con tutto il gruppo: «Non la definirei gara del riscatto dopo quattro giornate, per noi è un anno zero perché abbiamo perso l’allenatore e alcuni giocatori e ne sono arrivati altri. Non vedo la necessità di questo allarmismo: dobbiamo ancora smaltire i carichi del ritiro, alcuni si stanno integrando, servirà pazienza per vedere il nostro reale potenziale. La Champions è una storia a sé, non servono motivazioni per preparare le partite: noi siamo consapevoli di poter mettere in difficoltà tante squadre, testa alta e si guarda avanti». Ci mette il sorriso, Orso, diventato uno dei pilastri del gruppo e il deputato a stemperare la tensione. Ed è lui a definire il mood: «Niente promesse, ma l’atteggiamento e la voglia di sputare l’anima in campo non mancherà. Quella dello scorso anno è la fiamma che deve alimentare ancora di più un fuoco che dobbiamo accendere in questa stagione».
Un po’ a sorpresa, in conferenza c’era anche Lorenzo De Silvestri, fuori dalla lista Uefa ma «capobranco», come lo ha definito Vincenzo Italiano. «Per noi è un orgoglio essere qui e tornare a far parte dell’elite europea dopo sessant’anni — ha detto il terzino — ci attendono otto gare molto stimolanti, è bello vedere un’alchimia particolare tra tutti noi e sono curioso di vedere come risponderà lo stadio a questo evento». Capitano non giocatore, come in Davis, ma De Silvestri fa da chioccia: «Dal lato professionale sinceramente uno ci resta male ma mi sento dentro al gruppo, un bolognese a tutti gli effetti e sono fiducioso che in Champions diremo la nostra. Promettiamo massimo impegno e coesione, sono state decisive lo scorso anno e dovranno esserlo ancora». Specie sul palcoscenico più importante d’Europa.