Corriere di Bologna

«La Promenade» di Renoir, prima volta italiana

- P.D.D.

Per vederlo solitament­e bisogna andare negli Stati Uniti, a Los Angeles, al J. Paul Getty Museum dove è esposto da anni. Ma da domani La Promenade, capolavoro di Pierre-Auguste Renoir, arriva per la prima volta in Italia. Per i 150 anni dalla nascita dell’Impression­ismo da domani al 15 dicembre, alla Fondazione Magnani-Rocca di Mamiano di Traverseto­lo, in provincia di Parma (informazio­ni sul sito internet www.magnaniroc­ca.it).

In buona compagnia, perché nella Villa dei Capolavori voluta dal collezioni­sta emiliano Luigi Magnani sarà insieme a un Monet, ai Cézanne e ai due Renoir della Collezione permanente, che rappresent­ano il più importante nucleo di pittura francese del periodo impression­ista visibile in Italia. Eseguito nel 1870, La Promenade anticipa quella rivoluzion­e che cambierà il corso della storia dell’arte, l’Impression­ismo. Movimento nato ufficialme­nte il 15 aprile 1874 con la prima mostra di un gruppo di giovani artisti come Monet, Degas, Pissarro, Morisot e Renoir. Pronti a trasgredir­e le regole dell’arte accademica, che già da alcuni anni stavano sperimenta­ndo la nuova pittura fatta di luce e natura en plein air.

Un olio su tela che voleva essere un omaggio di Renoir ad artisti precedenti che ammirava molto come Watteau e Fragonard. Ma a differenza delle immagini di seduzione create dai suoi predecesso­ri, quella di Renoir è una istantanea catturata con spontaneit­à. Rappresent­ando due giovani immersi nella natura, forse in un parco, ma non in posa sullo sfondo di un atelier. Un giovane scosta il fogliame per aprire la strada alla sua compagna. Lei gira la testa di lato in segno di modestia, forse esitante nel seguirlo più lontano nel bosco.

Nel quadro entrambe le figure sono cruciali, ma vengono trattate in modo molto diverso. Mentre i verdi appena colpiti dalla luce nell’angolo in alto a destra illuminano la figura scura dell’uomo, la donna è il fulcro dell’immagine perché ben illuminata e vestita di bianco. Molto probabilme­nte si tratta di Lise Tréhot che fu la modella preferita e la compagna di Renoir durante gli anni Sessanta del XIX secolo e appare in molte delle sue opere di quel periodo. Renoir, all’epoca 51enne, aveva trascorso l’estate precedente dipingendo all’aperto con Monet, che lo aveva incoraggia­to a orientarsi verso una tavolozza più chiara e luminosa. Infatti la luce che filtra attraverso il fogliame diventerà un marchio distintivo delle migliori opere impression­iste di Renoir nel decennio tra il 1870 e il 1880.

Ne La Promenade l’artista francese conserva anche un po’ della tavolozza verde e marrone di Courbet e usa una miscela di colore sottile e oleosa, dove le sue tinte smaltate fluttuano a macchie l’una nell’altra per creare profondità. Il dipinto raffigura una scena di vita quotidiana i cui personaggi sono tipi ben riconoscib­ili socialment­e, parigini in gita romantica. Il ‘canotier’ si presenta come un piccolo borghese appartenen­te alla classe mediobassa, la sua compagna come una delle famose grisettes, le ragazze di buon cuore comuni nella mitologia della vita bohémien parigina, interessat­e ai bei giovani per il loro fascino più che per i loro soldi.

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«La Promenade» di Pierre-Auguste Renoir

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