La prima lezione di Italiano «Sì, possiamo ripeterci»
Il tecnico osservato speciale dei 500 tifosi, De Silvestri: «È uno carico»
La prima giocata della stagione la piazza il capitano Lorenzo De Silvestri: «Sì, ripetersi è possibile». Una scommessa pesante, contraria al sentir comune, opposta ai tanti giudizi, solenni e meno, di chi ritiene l’approdo in Champions League un’irripetibile apparizione, favorita dall’allineamento degli astri. Nel primo giorno di ritiro a Valles, all’ombra delle montagne Jochtal nel cuore della Val Pusteria, il Bologna s’affaccia alla stagione con fiducia, spinto dalla grinta e dalle urla del tecnico Vincenzo Italiano e dalla saggezza del capitano. Il pubblico rossoblù risponde alla grande, con entusiasmo, tempestando i giocatori di selfie, con i tifosi a fare il bagno nel ruscello insieme a Orsolini, Fabbian e De Silvestri: una grande famiglia, con la squadra a sgobbare e i cinquecento tifosi, affamati di calcio, sulle tribune ampliate dello stadiolo che l’anno scorso ha portato tanta fortuna.
Italiano è l’osservato speciale. L’allenatore non risparmia nulla alla squadra. «Iraniano», per i suoi metodi inflessibili, s’arrabbia pure nelle prove 11 contro zero, quando sul campo diviso in corsie come su una pista d’atetica, i giocatori devono saltare le sagome e tirare. Un giochino d’inizio estate, segnano in pochi e l’allenatore sbotta: «O abbiamo dei fenomeni in porta oppure davanti...».
Una mano gliela darà Thijs Dallinga, il nuovo attaccante olandese già oggi in campo nell’amichevole delle 18 contro il Bressanone. Il 23enne centravanti raccoglie lo scettro di Joshua Zirkzee, ma qui tutti sono sotto esame. I paragoni non intimoriscono, il passato non è una zavorra. «Italiano si è presentato carico,
orgoglioso e disponibile: noi siamo delle spugne. Partiamo da una base importante, Italiano ci aiuterà molto sul piano mentale per affrontare le partite ogni 3-4 giorni. Il cambiamento spesso porta cose positive. Partiamo da una base alta e una filosofia di gioco che ci ha contraddistinpescato
to, Italiano ci può far fare un salto di qualità», l’endorsement di De Silvestri.
La buona base è quella lasciata da Thiago Motta, la sua assenza è un ingombro più nei sentimenti contrastanti che nella testa dei tifosi, il passato non si cancella, ma nessuno vuole vivere di ricordi. Italiano sa di dover scalare una vetta ripida e insidiosa, ha l’esperienza per non scivolare e gli uomini giusti per approfondire il suo gioco, un 43-3 votato all’attacco. Il Bologna è quasi pronto, manca un difensore, perché Calafiori a giorni saluterà. Mats Hummels sarebbe l’asso di cuori
dal mazzo per sostituirlo. «È un grande calciatore, mi toccherà imparare meglio il tedesco», è la confidenza scherzosa di De Silvestri.
In una Valles perfetta, in cui quasi tutti i telefonini dei tifosi squillano con la suoneria della Champions, Italiano ha già dato prova di coraggio nell’accettare una sfida ardua che in molti avrebbero rifiutato. «In Champions avere un gruppo giovane a volte aiuta, la prendi con un po’ più di leggerezza. È stato fatto un lavoro importante e bisogna andare sulla scia», il consiglio di De Silvestri. Italiano ha navigato mari perigliosi e può contare sulla società. La presenza del direttore sportivo Marco Di Vaio è un segnale: non sei solo, siamo qui per te, per ripeterci «We are one». L’alba di una nuova stagione è sorta, il sole non manca.
Arrivato Dallinga L’olandese sbarca in ritiro, oggi può già essere in campo nella prima amichevole