Corriere di Bologna

La Consulta conferma il payback Sos dalle aziende del biomedical­e

L’assessore Colla: la norma va abrogata. Il Pd: a rischio migliaia di posti di lavoro

- Marina Amaduzzi

Con una doppia sentenza la Consulta ha ritenuto legittimo il cosiddetto payback, cioè il meccanismo che impone alle aziende che rifornisco­no le Regioni e le loro sanità di dispositiv­i medicali di concorrere allo sforamento dei tetti di spesa. In Emilia-Romagna il comparto conta 507 aziende e 14.113 dipendenti: rispettiva­mente, l’11% delle imprese e il 12% dei lavoratori italiani. Il cuore del settore pulsa nel Modenese, dove si trova il distretto biomedical­e di Mirandola: un mondo che vale un miliardo di fatturato, con un centinaio di aziende e circa cinquemila lavoratori, che già guarda con apprension­e alla crisi della Bellco.

«Una sentenza così porta a prendere decisioni politiche a questo punto, non vietate ma indispensa­bili: bisogna abrogare quella norma, altrimenti continua nel suo impatto e non si regge», dichiara l’assessore regionale allo Sviluppo economico Vincenzo Colla che annuncia un tavolo con le realtà del territorio. Il tema preoccupa le imprese più strutturat­e, ma anche le realtà artigiane. A segnalarlo sono Lapam Confartigi­anato e Cna: «Le sentenze — spiegano — non hanno risolto il problema fondamenta­le per il settore, ossia la retroattiv­ità delle norme in materia di ripiano degli sforamenti dei servizi sanitari regionali e non hanno valutato l’incostituz­ioDe nalità della norma come richiesto dalle imprese e da noi». Le associazio­ni si rivolgono alle forze politiche del territorio e chiedono «l’avvio di un’azione legislativ­a che porti alla modifica sostanzial­e» della norma.

La decisione della Corte costituzio­nale «per le sue conseguenz­e ripropone rischi molto seri per la tenuta di un settore produttivo di grande valore per il Paese e, in quest’ambito, per il distretto di Mirandola — dichiarano i deputati Pd Andrea Maria e Stefano Vaccari —, a maggior ragione ora occorre agire sulla normativa vigente. Come abbiamo già fatto intendiamo assumere ulteriori iniziative parlamenta­ri, su cui chiederemo l’impegno di tutti i gruppi della Camera e di tutti gli eletti del territorio più interessat­o sono a rischio migliaia di posti di lavoro ed un comparto fondamenta­le per il made in Italy». La consiglier­a Pd in Emilia-Romagna Palma Costi è favorevole all’abrogazion­e del payback. «È necessario — dice — porre rimedio al più presto e il Governo ed il Parlamento devono intervenir­e per “sanare” il periodo 2015-2018 e abrogare velocement­e la norma del 2015». «Occorre — prosegue la dem modenese — che siano previsti immediatam­ente i due miliardi necessari per finanziare gli anni 2015-2018 e sollevare le imprese da questo impegno e assicurare alle Regioni le risorse iscritte nei bilanci delle aziende. Sono impegni che abbiamo preso tra tutte le forze politiche lo scorso anno ad un incontro a Mirandola con le rappresent­anze delle imprese».

Le imprese artigiane Chiedono a tutte le forze politiche del territorio l’avvio di un’azione legislativ­a

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