I tassisti contro Orioli: con il Comune zero dialogo
Se si vuole fare della categoria l’unica responsabile «dell’immobilità» che si è venuta a creare, ne «prendiamo atto», ma non ci stiamo. È il Comune a non voler dialogare. A due giorni dal fermo che ancora una volta lascerà senza auto bianche la città, i tassisti rispondono a muso duro all’assessora Valentina Orioli. In una lunga nota tutte le sigle sindacali (Ascom, Confartigianato, Cna Fita, UilTrasporti, Unica e UriTaxi) hanno respinto con forza le accuse dell’esponente di giunta. A cominciare dalla questione dell’adeguamento delle tariffe: l’ipotesi di un +12% inizialmente paventata, è al momento finita in soffitta. «Sono ferme dal 2018 – spiegano – L’avvio dell’istruttoria risale a marzo 2022 e si sarebbe dovuta concludere entro fine anno o a marzo 2023.
La stessa Autorità dei Trasporti ha indicato un adeguamento del 16,5%, coerente con l’indice Istat FOI». I tassisti da tempo lamentano l’aumento dei costi di servizio (dal carburante all’acquisto dei veicoli, dalle assicurazioni alle manutenzioni): «Basterebbe verificare le semplici tabelle Aci sui rimborsi chilometrici – rincarano – per acquisire consapevolezza che le attuali tariffe sono incoerenti con la realtà». L’altro grande tema di scontro è quello del valore dato dal nuovo bando alle licenze: si parte da 150.000 euro per scendere fino a 90.000 se si accettano alcuni vincoli. Per Orioli sul valore delle stesse «si è già espressa l’autorità nazionale e lo ha fatto in coerenza con quanto accade in altre città». Tesi, in realtà, sconfessata dai sindacati che invitano Palazzo d’Accursio ad utilizzare i valori già definiti nei bandi precedenti. Inoltre, accusano, l’unica richiesta avanzata «era quella di prevedere all’interno del nuovo bando il raddoppio delle licenze» per il trasporto disabili. Richiesta, concludono i tassisti, «che non è stata recepita». «Prendiamo atto - è la chiosa dei sindacati - che è l’amministrazione comunale a negare il dialogo».