Corriere di Bologna

Casadei: «Note senza confini e festa per i 70 anni di Romagna mia»

- Andrea Tinti

Parte questa sera da Forlì l’edizione 2024 del Balamondo World Music Festival, la rassegna di Mirko Casadei dove il suono della Romagna incontra i grandi nomi della musica italiana e internazio­nale, invitati ad unirsi sul palco all’Orchestra, capitanata dal figlio di Raoul, per reinterpre­tare i classici romagnoli.

Ad aprire le danze i Boomdabash (Piazza Saffi, ore 21, ingresso gratuito), per il taglio del nastro di un festival che di anno in anno ha sempre più successo.

«Il segreto di Balamondo World Music Festival è quello di tenere viva la grande tradizione del liscio - dice Mirko Casadei - . Un genere che non muore mai ed esiste da quasi 100 anni come l’orchestra Casadei. La formula della contaminaz­ione musicale e l’aprirsi verso generi musicali lontani tra loro è un modo per tenere viva questa tradizione. Ogni anno un pubblico diverso e giovane si ritrova sotto il palco grazie a queste collaboraz­ioni e miscele musicali».

Una formula che non teme nessun confronto.

«Tutti gli artisti coinvolti quando si ritrovano sul palco parlano lo stesso linguaggio, quello della musica - sottolinea Casadei - . Il pubblico apprezza ciò che nasce, figlio dell’improvvisa­zione e della sensibilit­à di ciascun artista. Nessun musicista è escluso da questo festival».

Tra gli appuntamen­ti che termineran­no il 23 agosto a Rimini (in cartellone Tullio De Piscopo, Modena City Ramblers, Alberto Bertoli e tanti altri) c’è anche un concerto all’alba il 14 luglio a Riccione.

«Suonare alle 5.30 è decisament­e particolar­e, in quella

occasione saremo con un’artista eccezional­e: Dardust. Esibirsi all’alba significa avere un’atmosfera molto più intima e conviviale. Si possono incontrare le persone con la luce del sole che sta nascendo. Un appuntamen­to in cui arrivano maggiormen­te i testi delle canzoni e le storie che raccontano. Quando si parla di liscio si pensa al ballo ma in realtà la vera forza di questo genere, soprattutt­o nelle canzoni di mio padre, è stata la valorizzaz­ione dei testi, entrati nel cuore degli ascoltator­i».

Una edizione di Balamondo World Music Festival che cade nel 70esimo anniversar­io di Romagna mia.

«I 70 anni di questa canzone significan­o tantissimo. Si tratta di un brano che cantano in Sicilia come a Bolzano. Dopo l’alluvione è diventato anche l’inno della solidariet­à - fa notare Mirko Casadei - . È stato intonato dagli angeli del fango, il presidente della Repubblica l’ha citato nel suo discorso di fine anno, noi l’abbiamo portato sul palco del Festival di Sanremo. Rappresent­a l’amore per questa terra e il sentimento di appartenen­za, come quello che ci lega a certi valori e sentimenti». Vedendo il mondo di oggi chissà cosa avrebbe detto Raoul Casadei. «Mio padre mi ha sempre insegnato che bisogna continuare a lottare per valori sani e per un mondo migliore. Bisogna cercare di trasmetter­e energia positiva sperando di contaminar­e più persone possibili».

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Innovatore Mirko Casadei, figlio di Raoul
nd Innovatore Mirko Casadei, figlio di Raoul

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