Da Segafredo 6 milioni così Zanetti rilancia Squadra da svecchiare il nodo è Shengelia
Accordo con lo sponsor, il budget sarà di 20 milioni
Con la serie scudetto già segnata dalla sconfitta casalinga in gara 1 e dal trattamento arbitrale subito, ieri la notizia più preziosa per la Virtus è arrivata fuori dal campo. Il club e la Segafredo, da qualche mese controllata dal fondo QuattroR, hanno trovato l’accordo per estendere anche alla prossima stagione la sponsorizzazione. Ieri mattina l’intesa è stata ratificata contestualmente a un cda della Virtus, che a questo punto può definire il budget per il 2024-25 e a fine mese approverà il bilancio. Dall’azienda del caffè arriverà una cifra attorno ai 6 milioni di euro, ai quali si sommeranno i 2 garantiti da Zanetti, i 2 che verserà Gherardi di Crif e Cribis e altri 2 in arrivo da un terzo partner, il quale potrebbe entrare nella sponsorizzazione dell’Arena. Denari importanti, a garanzia di una partecipazione all’Eurolega che non è in discussione (in Eurocup scenderà Valencia), che sommati al preventivato incasso del botteghino e agli altri introiti costituirà un perimetro di manovra attorno ai 20 milioni di euro (contro i 23 di questa stagione), dei quali 13 o 14 sosterranno la costruzione della nuova squadra.
Sono state settimane molto intense per la proprietà, che aveva delegato a Baraldi il compito di trovare nuovi soci o comunque maggiori entrate. Risolto il nodo con Segafredo, la Virtus si metterà ora a disegnare i progetti per il futuro, a cominciare dalle conferme: è in scadenza il direttore generale Ronci, al quale è comunque stata garantita la permanenza e si sta muovendo da settimane per pensare la squadra di domani, ha un altro anno di contratto Banchi, il quale è presumibile voglia assicurarsi il pieno sostegno dei vertici prima di imbarcarsi nella prossima stagione, dopo aver gestito (bene) questa con una squadra ereditata a pochi giorni dal via del campionato.
Il roster meriterebbe una rinfrescata, lo ha detto la seconda parte dell’annata vissuta in calando, pur con orgoglio. Due contrattoni, Lundberg e Mickey, sono in scadenza e non saranno rinnovati, anche per rientrare nei paraVirtus metri del nuovo budget. Il nodo principale riguarda Shengelia, titolare di un altro anno a 2 milioni netti sul quale pende un’uscita a favore di entrambe le parti (500 mila se è il giocatore a rompere, 200 se è il club). È chiaro che una rinuncia al georgiano, più croce che delizia di questi anni, aprirebbe scenari diversi, dando alla margine di manovra per i nuovi arrivi necessari sul perimetro. Costosissimo — soprattutto in relazione al rendimento — è anche il contratto di Zizic: 1,2 milioni netti, che se qualche club europeo volesse rilevare non troverebbe di certo Banchi a opporsi. Capitolo italiani: l’affare più urgente riguarda Abass, ancora lontano dall’accordo sul rinnovo.
Ieri Zanetti sedeva in prima fila al Forum, vicino alla squadra, ha assistito alla sconfitta e forse si sarà rifatto l’idea che
Eurolega e Banchi
Il coach chiederà di avere voce in capitolo sulle scelte, il posto in Europa è garantito
l’acquisto più prezioso sarebbe quello di piazzare un consigliere federale a tinte bianconere in un consesso che conta, attorno al presidente Petrucci, anche il coach di Milano. Tuttavia, nonostante le fatiche degli ultimi mesi, lui e Gherardi sono riusciti a garantire anche per la prossima stagione risorse sufficienti a costruire una squadra competitiva su due fronti.
La Virtus avrebbe già bloccato l’ala Grazulis in entrata ed è stata invitata al prossimo meeting media e operativo dell’Eurolega. Insomma, il programma non muore ma si rilancia, forte anche del fatto che, con il play-in conquistato, è stata Bologna l’unica a dare vivacità alla presenza italiana in Europa.