Strage, le difese di Catracchia e Segatel chiedono l’assoluzione
Arrivato alle battute finali anche il secondo grado del processo (cosiddetto) ai mandanti della strage di Bologna, in cui imputato principale è l’ex di Avanguardia nazionale Paolo Bellini, ieri in Corte d’Assise d’appello hanno preso la parola i difensori di Domenico Catracchia e Piergiorgio Segatel, rispettivamente condannati a quattro e sei anni in primo grado per false informazioni al pm e depistaggio.
«Voi dovete valutare se Catracchia sia colpevole oltre ogni ragionevole dubbio, e ad avviso di questa difesa ci sono delle incertezze nella valutazione degli elementi di prova» ha sostenuto l’avvocato Massimo Nucaro Amici, che difende l’allora amministratore di alcuni immobili di via Gradoli a Roma (appartenenti a società legate ai servizi segreti), condannato in primo grado per aver mentito sul fatto di aver affittato, nel 1981, un appartamento ai Nar. Catracchia si era anche rifiutato di spiegare il contenuto di un’intercettazione ambientale in cui si riferiva agli appartamenti come in uso all’ex direttore del Sisde Vincenzo Parisi. Chiedendo l’assoluzione, il legale ha affermato che «non è
vero che Catracchia sia un fiduciario dei Servizi solo perché era amico di Parisi». L’ex ufficiale dei carabinieri Piergiorgio Segatel era invece stato condannato in primo grado per aver negato di aver chiesto, alcune settimane prima della strage, a Mirella Robbio, moglie dell’ordinovista Mauro Meli, di riallacciare i contatti con gli ambienti della destra eversiva dopo aver saputo che l’estrema destra stava preparando qualcosa di grosso. La sua avvocata Anna Colubriale ne ha chiesto l’assoluzione ribadendo la propria convinzione che le dichiarazioni da lui rese nell’aprile e nel giugno del 2019, che gli sono costate l’imputazione, siano inutilizzabili perché Segatel non fu sentito con le garanzie difensive. Il 19 giugno parleranno i difensori di Bellini, che nel frattempo è indagato anche dalla Procure di Caltanissetta e Firenze per le stragi di mafia del ’92-’93 e ha rilasciato ai pm informazioni che hanno portato a iscrivere nel registro degli indagati l’ex generale del Ros Mario Mori. Bellini sarà in aula nella prossima udienza e potrebbe rilasciare nuove dichiarazioni.