Accademia Filarmonica, stagione nel segno dell’Orchestra Mozart
Azzaroni: «Voluta da Abbado, Bologna la sente ormai sua»
Il 2024 è un anno importante per l’Accademia Filarmonica di Bologna, perché il 4 ottobre di vent’anni fa nasceva l’Orchestra Mozart voluta da Claudio Abbado e da Carlo Maria Badini. «Bologna ormai sente la Mozart come una sua orchestra», sottolinea Loris Azzaroni, presidente dell’Accademia di via Guerrazzi. Per poi aggiungere: «Non abbiamo voluto puntare su un unico evento, ma tutta la stagione avrà il pensiero rivolto al ventennale della Mozart che, proprio come aveva voluto Abbado, è un’orchestra non solo sinfonica. Ma con una struttura che può diventare da camera grazie ai suoi solisti». Di conseguenza il cartellone ruota proprio attorno alla Mozart, con due concerti sinfonici e tre cameristici. In quelli del 14 aprile e del 20 settembre, all’Auditorium Manzoni, la Mozart completerà l’esecuzione integrale delle
Sinfonie di Beethoven sotto la guida di Daniele Gatti. Confermata poi la rassegna del sabato pomeriggio, con sempre più giovani presenti, rimarca Azzaroni. Dieci concerti dal 9 marzo al 30 novembre alle 17, che si apriranno con cinque archi della Mozart, Federica Vignoni, Manuel Kastl,
Behrang Rassekhi, Gabriele Geminiani e Antonio Garcia Araque, musiche di Rossini, Dohnànyi e Dvoràk. «Il Quartetto in Sala Mozart» proporrà invece tre concerti serali alle 20,30 dal 7 marzo al 14 maggio. A partire, anche in questo caso, dai Solisti della Mozart con un settetto d’archi. Entrambe le rassegne saranno realizzate anche con la collaborazione di due delle principali scuole di musica italiane, quelle di Imola e di Fiesole. Da dove provengono la pianista Sofia Donato (23/3), il Duo Claude (violino e pianoforte, 6/4) e il pianista Nikola Meeuwsen (26/10). Tra i quartetti d’archi si segnalano l’Aviv (12/4), il Klimt (20/4), il Barbican (14/5) e l’Alioth (16/11). Nel denso programma, su accademiafilarmonica.it, anche il concerto a due organi nella Basilica di San Petronio il 9 novembre. Affidato a Michele Vannelli, maestro di cappella di San Petronio, e Francesco Tasini, con musiche di compositori del XVI e XVII secolo. Gran finale il 30 novembre con il trio composto da Elicia Silverstein violino, Sebastiano Severi violoncello e Stefano Malferrari pianoforte, con musiche di Beethoven, Hummel e Mendelssohn. Confermati anche i corsi di alta formazione, i convegni come quello del primo giugno dedicato alle grandi musiche incompiute, il viaggio nella storia della musica con Piero Mioli, la collaborazione al «Festival Respighi» in settembre, la commissione di nuove opere come In una notte stellata di Adriano Guarnieri e il ciclo «Musica e…». Tre incontri in maggio con il pianista Stefano Malferrari affiancato da Simona Vinci, Daniele Nanni e Jadranka Bentini.