Colla: «Flussi migratori insufficienti per imprese e famiglie»
I «click day» per inviare le domande di lavoratori extracomunitari che slittano di oltre un mese e flussi migratori che portano in Italia potenziali lavoratori in numero insufficiente: la Regione, cui mancherebbero almeno 5mila profili, bacchetta il governo e chiede di «lavorare concretamente sull’accoglienza» guardando anche ai bisogni dei nostri territori. Dal sistema economico e produttivo, in costante carenza di manodopera alle famiglie che richiedono profili di assistenza alle persone. I primi a denunciare le falle del decreto flussi 2023-2025 — fanno sapere da viale Aldo Moro — sono stati proprio gli imprenditori emiliano-romagnoli nei vari settori, dalla manifattura alle aziende agricole.
«È di questi giorni — le parole dell’assessore allo Sviluppo economico Vincenzo Colla — la notizia che i “click day” per inviare le domande di lavoratori extracomunitari slittano di oltre un mese e le nostre imprese rischiano di rimanere per troppo tempo senza una forza lavoro indispensabile. Un problema che tocca anche le famiglie, dal momento che i flussi contemplano anche l’ingresso degli assistenti famigliari».
A oggi in Italia — queste le cifre ufficiali — sono 609 mila le domande di nulla osta presentate a dicembre, a fronte di 136 mila ingressi autorizzati a livello nazionale. Nella sola Emilia-Romagna al 31 dicembre sono già quasi 13mila le domande su circa 18mila profili richiesti.
«Come abbiamo già denunciato lo scorso anno insieme alle associazioni imprenditoriali e alle organizzazioni sindacali nell’ambito del Patto per il Lavoro e per il Clima — va avanti l’assessore regionale — i numeri inseriti nel decreto flussi sono largamente insufficienti. Situazione ora aggravata dalla proroga delle domande, che insieme alla lentezza burocratica rischia di far saltare le assunzioni dei lavoratori in regola e di incentivare ancora una volta il ricorso alla manodopera clandestina, con tutte le conseguenze che conosciamo sulla sicurezza, la concorrenza sleale e, non da ultima, la dignità delle persone». «Mentre si discute di un Piano Mattei per l’Africa — affonda Colla— forse il governo potrebbe lavorare concretamente all’accoglienza e integrazione di tutti quei migranti di cui il nostro sistema economico e sociale ha un assoluto bisogno. Una delle risposte fondamentali in un piano di relazioni con quel continente».
Intanto la Regione, si muove per reperire manodopera all’estero con programmi mirati. L’ultimo in ordine di tempo è l’adesione al progetto europeo Thamm per formare in Marocco circa 500 potenziali lavoratori destinati al il mercato emiliano-romagnolo.