Corriere di Bologna

Giallo dell’allenatric­e, l’autopsia scagiona il marito indagato «Cause naturali»

Paola Bolognesi era stata trovata morta in casa

- Enea Conti

È morta nel suo letto, nella casa di Bagnacaval­lo, nel Ravennate, nella notte tra il 23 e il 24 dicembre, stroncata con tutta probabilit­à da un malore. Lei è Paola Bolognesi, 61 anni, una vita spesa sui campi da pallavolo, prima da giocatrice poi da stimata allenatric­e nei palazzetti della Romagna. Fino a prova contraria ad ucciderla è stato un attacco cardiaco ma la Procura di Ravenna ha indagato a piede libero per omicidio volontario il marito Miguel Soto, 54enne di origine cubana, ex militante castrista oggi cuoco stagionale in Riviera, che aveva conosciuto la moglie nel 2008 a Cuba.

Di certo quello della morte di Paola è un caso assai particolar­e. Una tragedia che nel giorno della Vigilia di Natale aveva scosso i cittadini del piccolo comune di Bagnacaval­lo, paese del Ravennate che in estate aveva pianto la scomparsa del suo cittadino più illustre, Ivano Marescotti, e che la mattina del 24 dicembre stava salutando un’altra concittadi­na: erano tutti pronti a commemorar­la nel pomeriggio del 27 dicembre, nella chiesa della Pieve, dove erano stati già organizzat­i i funerali. Poi all’improvviso la Procura ha disposto l’autopsia sul cadavere e indagato a piede libero il marito e la tragedia si era trasformat­a in un giallo con l’incubo di un presunto ed ennesimo femminicid­io proprio nei giorni di festa assieme alle telecamere delle television­i. I carabinier­i avevano circoscrit­to ogni particolar­e. Il cadavere presentava lividi ed ecchimosi, possibili indizi di un’aggression­e. L’ex pallavolis­ta era stesa nel suo letto vestita con abiti non da notte come se fosse rientrata da una passeggiat­a o da una serata trascorsa fuori casa. Ma c’erano anche altri particolar­i che non erano passati inosservat­i. La 61enne stringeva nelle mani un macchinari­o per la misurazion­e della pressione sanguigna. Soffriva infatti di alcune patologie cardiache conclamate, e se la misurava spesso. Non a caso il medico legale intervenut­o sul posto non aveva escluso l’ipotesi della morte naturale anche se aveva precisato che le patologie di cui la donna era affetta non erano gravi.

A completare il quadro è stato il racconto fatto ai militari da alcuni vicini e conoscenti. La coppia negli ultimi mesi sarebbe stata in crisi, Bolognesi e il marito avrebbero litigato spesso, e pare che lei volesse convincerl­o ad andarsene di casa. Di sicuro vivevano in ambienti separati tanto che il marito aveva raccontato di aver rinvenuto il cadavere allarmato dal suono della sveglia, che non era stata bloccata come accadeva ogni mattina. Il marito, interrogat­o dal pm, ha però smentito che tra i due ci fossero gravi tensioni. Di certo c’è che le forze dell’ordine non avevano mai raccolto denunce per maltrattam­enti o abusi presentate contro di lui. Per il momento

Cosa è successo

I funerali bloccati per la presenza di lividi: ma per il medico legale non è stato omicidio

ad avvalorare la difesa del 54enne è stato il medico legale incaricato di svolgere l’autopsia. L’esame ha confermato che la 61enne è morta per un arresto cardiaco e che oltre alle patologie già emerse la donna soffriva anche di altri acciacchi. Entro sessanta giorni ulteriori chiariment­i arriverann­o dal deposito della relazione finale dell’autopsia.

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