Corriere della Sera

Fonseca è appeso al derby ma il Milan studia già il piano B

Un’altra sconfitta potrebbe costare l’esonero. Terzic, Sarri e Allegri fra le ipotesi

- Di Carlos Passerini

Un derby ad altissima tensione. E una fiducia che si sta sgretoland­o partita dopo partita, errore dopo errore. Il Milan è in fondo a un tunnel, la luce non si vede, l’uscita sembra lontanissi­ma. E ora Paulo Fonseca rischia il posto. Il debutto in Champions contro il Liverpool, disastroso nel risultato ma soprattutt­o nella prestazion­e, costringe il club a una profonda e doverosa riflession­e: la squadra non è perfetta ma in estate è stata rinforzata, sono stati investiti oltre 70 milioni di euro, non pochi, eppure i risultati sono tremendame­nte al di sotto delle attese, con una sola vittoria in cinque partite, contro il Venezia neopromoss­o. Il progetto è a rischio. Manca tutto: gioco, personalit­à, equilibrio. La porta è spalancata, la difesa prende sempre gli stessi gol. «Siamo fragili» ha ammesso l’allenatore portoghese, con un tono quasi rassegnato. Anche questo, non un buon segnale.

Nessun ultimatum da parte della dirigenza, con Ibrahimovi­c, Furlani e Moncada che hanno parlato a lungo martedì notte dopo la partita, quando il tecnico era già andato a casa. Ma è chiaro che il derby sarà un crocevia. Qualcosa di molto simile a un’ultima spiaggia. L’ennesimo flop potrebbe segnare il destino di Fonseca, che in estate ha firmato un contratto triennale a 2,5 milioni netti a stagione. A proposito: ieri Stefano Pioli ha rescisso firmando per l’alnassr e facendo risparmiar­e al club rossonero circa 6 milioni lordi che potrebbero essere reinvestit­i per un nuovo tecnico. Così come era avvenuto l’anno scorso con l’allenatore dello scudetto, la società continuerà a non far mancare il sostegno a Fonseca in questi giorni cruciali, anche se ieri a Milanello la presenza di un dirigente non avrebbe fatto male. Allo stesso modo, com’è giusto che sia, ci si sta guardando attorno per farsi trovare pronti in caso di piano B. Fra i nomi che circolano c’è quello di Edin Terzic, che ha trascinato il Dortmund alla finale di Champions poi persa col Real. Martedì era a San Siro. Si parla di un contatto telefonico già avvenuto, ma il Milan smentisce. Per qualità e filosofia di gioco, è un profilo che rientra nei parametri del progetto rossonero. Anche se dopo questa fallimenta­re partenza è lecito chiedersi se non sarebbe meglio affidarsi piuttosto a un profession­ista che conosca bene la serie A.

Non è però l’unica pista, visto che ci sono altri allenatori di livello liberi, come Maurizio Sarri, Max Allegri (che risolvereb­be parecchi problemi ma che pare non essere in rapporti eccellenti con Ibrahimovi­c), poi Thomas Tuchel, Sergio Conceicao, Igor Tudor. Quel che conta, in caso di avvicendam­ento in panchina, è che non si vada troppo per le lunghe: a settembre c’è ancora tutto il tempo per aggiustare la stagione. Quindi, se si decide di cambiare, meglio non perdere altro tempo.

Intanto Fonseca va dritto per la propria strada, nonostante la fiducia a tempo. «Rispetto le opinioni di tutti ma decido io» ha ribadito dopo la partita. Qualcosa però deve necessaria­mente cambiare. E subito. Per il derby dovrebbe recuperare Maignan e Calabria. E in tribuna ci potrebbe essere il patron Cardinale. Per uscire dal tunnel, e salvare il posto, Fonseca avrebbe bisogno di una notte da vero Diavolo. Si può fare?

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 ?? (Ap Lapresse) ?? Riflession­i L’allenatore del Milano Paulo Fonseca, 51 anni, dopo la sconfitta contro il Liverpool è a un bivio. Nel tondo, il direttore tecnico del club Zlatan Ibrahimovi­c, 42 anni
(Ap Lapresse) Riflession­i L’allenatore del Milano Paulo Fonseca, 51 anni, dopo la sconfitta contro il Liverpool è a un bivio. Nel tondo, il direttore tecnico del club Zlatan Ibrahimovi­c, 42 anni

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