Corriere della Sera

Bologna, pioggia, un punto e qualche rimpianto

Skorupski para un rigore all’inizio, poi i rossoblù sono meglio dello Shakhtar

- Di Guido De Carolis

Il ritorno in Champions dopo 60 anni è bagnato da una pioggia intensa, ma non è fortunatis­simo per il Bologna. Atteso da tutta la città, mobilitata per un evento mai visto, il battesimo europeo porta un pareggio senza reti contro lo Shakhtar. La festa non è rovinata, resta però la sensazione di aver sprecato una buona occasione, visto il prossimo proibitivo impegno in trasferta ad Anfield contro il Liverpool.

I rossoblù sentono l’emozione, partono storditi contro uno Shakhtar che si presenta al Dall’ara con un’inedita maglia gialloblù, un tributo ai colori della bandiera ucraina, esposta pure nel settore ospiti, dove ci sono più steward che tifosi. Il Bologna è frastornat­o e rischia grosso dopo meno di due minuti: Posch atterra Eguinaldo, rigore. Skorupski para il tiro dal dischetto della stella Sudakov.

I meccanismi della squadra di Italiano non sono ancora automatizz­ati, serve un po’ per capire la partita e non farsi sfiancarsi dal palleggio ordinato e sempre dal basso dello Shakhtar, squadra giovane e coraggiosa, tanto bellina quanto inconclude­nte. Il Bologna vive sull’individual­ifolaia tà di Ndoye, sono dell’esterno svizzero le giocate migliori, capaci di mandare in porta Castro, puntale nel movimento non nella conclusion­e.

Il Bologna prova a cambiare l’inerzia del match, monta come un’onda a inizio ripresa, rischia di sfondare con un’occasionis­sima di Fabbian e una interessan­te ancora di Ndoye. Lo Shakhtar, che in patria non riesce ad allenarsi con costanza per via della guerra e dei continui allarmi aerei, cala in modo inevitabil­e e si arrocca, usando i lanci per scavalcare il centrocamp­o, ripartire e innescare le punte, di rado ci riesce. Il Bologna addomestic­a il match, riesce a coman

darlo, non a trovare gli spazi per infilarsi nelle linee avversarie. Nell’ultima di campionato contro il Como, i cambi di Italiano avevano svoltato la gara, stavolta non portano benefici ai rossoblù, cui manca l’intensità giusta per sviluppare il gioco del tecnico. La ricerca degli esterni è insistita, la produzione di occasioni da gol qualitativ­amente bassa: molte mischie e palle sporche, azioni costruite pochine.

La partenza con un pari in Champions non riempie occhi e cuore, lo Shakhtar era il più abbordabil­e degli otto avversari. I 26mila del Dall’ara applaudono comunque il Bologna che non ha ancora vinto in questa stagione, ma pian piano comincia a muoversi. Aver scavallato indenne il debutto non era poi scontato.

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(Lapresse) Decisivo Lukasz Skorupski

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