I fondi Advent e Cvc vogliono gli ospedali del polo San Donato
Nel gruppo lombardo anche San Raffaele e Galeazzi
Cvc e Advent bussano alla porta del Gruppo San Donato. Secondo più fonti, i due fondi di investimento hanno avanzato offerte non vincolanti per entrare nel capitale del gruppo italiano che controlla l’omonimo ospedale, il San Raffaele e il Galeazzi.
Le due proposte sarebbero diverse quanto al perimetro immaginato per l’operazione, alle prerogative di governance richieste e alla quota desiderata.
Questi ultimi due aspetti, in particolare, rappresenterebbero il principale elemento di distinzione fra i due pretendenti. Cvc sarebbe disposta ad “accontentarsi” di una partecipazione di ampia minoranza, nell’intorno del 40%, affiancandosi alla famiglia proprietaria Rotelli, secondo un modello già sperimentato con Recordati. Già autore di numerosi investimenti nel settore sanitario e farmaceutico, Advent aspirerebbe a una partecipazione più rotonda, a un controllo maggiore sulla gestione del gruppo e guarderebbe solo agli asset che San Donato possiede in Italia, ma al momento sarebbe in una posizione più defilata rispetto a Cvc.
Il processo, comunque, è ancora lungo e complesso, spiegano le fonti, e soprattutto aperto a più esiti. Fra questi, aggiungono, anche quello che la famiglia Rotelli decida
alla fine di non cedere alcuna quota o di esplorare altri percorsi finanziari. Nel mentre, è possibile che altri contendenti si facciano avanti, anche in tempi brevi, per investire nel Gruppo San Donato che ha chiuso il 2023 con valore della produzione che ha superato i 2 miliardi, con un incremento del 7%, rispetto ai 1,88 miliardi dell’anno precedente.
La crescita dei ricavi è stata possibile grazie da un lato all’attività sanitaria svolta in convenzione con il Sistema sanitario nazionale, tornata a pieno regime, e dall’altro alla crescita dell’attività svolta in solvenza. Il margine operativo lordo è cresciuto a 232 milioni, con un incremento pari al 53%. L’utile è poi passato da -55 milioni del 2022 a +8,3 milioni, grazie anche alle performance dell’ospedale San Raffaele di Milano che nell’ultimo esercizio ha registra il primo utile (500 mila euro) della sua storia. È una piccola somma ma è anche un segnale del percorso di razionalizzazione intrapreso dalla famiglia Rotelli e dal management del gruppo. In passato il dossier San Donato è stato studiato, più o meno da vicino, da colossi di investimento del calibro di Eqt e Hig, nonché da realtà industriali come Lifenet, catena di cliniche e ambulatori fondata da Nicola Bedin, ex ceo proprio del Gruppo San Donato, e partecipata al 45% da Exor, la holding della famiglia Agnellielkann. Intanto il gruppo di cui sono vicepresidenti Paolo Rotelli, terza generazione degli imprenditori della sanità, e Kamel Ghribi continua a guardare all’espansione all’estero, in particolare nell’europa dell’est dove ha già rilevato il 70% di American heart of Poland e il gruppo ospedaliero Scanmed con 39 centri sul territorio polacco.