Bimbi seppelliti, il segno di un colpo sulla testa del neonato partorito ad agosto
Parma, rinvenute delle macchie di sangue nel bagno
VIGNALE DI TRAVERSETOLO (PARMA) Alcune macchie di sangue trovate in bagno e un colpo sulla piccola testa del neonato, dato alla luce vivo ma trovato morto nel giardino della casa di via Baietta a Vignale di Traversetolo, nel Parmense. Non si sa se il colpo sia stato dato volontariamente o se invece sia l’effetto dell’urto contro una mattonella mentre veniva seppellito in giardino.
Sono soprattutto questi i punti su cui si stanno svolgendo gli approfondimenti dei carabinieri che indagano sulla morte del bambino ritrovato il 9 agosto scorso. Per la sua morte l’unica indagata, per omicidio volontario e occultamento di cadavere, resta la madre Chiara, 21 anni: quando è stato ritrovato il corpo la giovane era in viaggio con la famiglia in America.
Tornata e già sospettata dagli inquirenti di essere la madre del bimbo nonostante lei, in un primo momento, avesse negato, sarebbe anche stata obbligata a sottoporsi a una visita ginecologica che avrebbe confermato il parto prima dei risultati del Dna. Chiara poi avrebbe detto, interrogata, di aver pensato che il bambino fosse nato morto, ma la smentirebbero i primi esiti dell’autopsia. Quando poi gli investigatori, dopo aver visto le sue ricerche sul web sulle modalità di un «secondo parto», hanno di nuovo scavato e trovato i resti del primogenito, l’hanno ancora interrogata. E lei avrebbe detto che anche quel bimbo era suo.
Già nelle prossime ore la Procura potrebbe richiedere nuovamente una misura cautelare per la giovane. La prima era stata negata dal Gip perché non era stato ravvisato alcun tipo di esigenza. Una nuova richiesta sarebbe ora motivata dalla scoperta dei resti del secondo neonato.
Le indagini si stanno concentrando sul ruolo di altre persone nella vicenda: sei quelle ascoltate dagli inquirenti. Tra queste, oltre ai genitori, anche le due amiche, coetanee della 21enne, tra cui una che studia per diventare ostetrica. Una di loro aveva raccontato di essersi insospettita dopo una strana conversazione con Chiara, ma non aveva colto nessun altro segnale che potesse farle pensare una sua gravidanza.
Intanto a Traversetolo — 10 mila abitanti ai piedi dell’appennino emiliano — si continua a raccontare di una ragazza «solare e disponibile» che lavorava come babysitter e commessa.
Il sindaco Simone Dall’orto, 54 anni, due figli di 21 e 18, titolare di un negozio di abbigliamento che sta sotto i portici, in centro, parla «di una comunità che si sente in colpa. Nessuno è riuscito a intercettare il malessere di questa ragazza, nessuno si è accorto che fosse incinta, nessuno si è accorto di come stava».
Il primo cittadino racconta di quando ha saputo dell’accaduto «dopo aver visto le auto dei carabinieri: sulle prime pensavamo che qualcuno avesse gettato il corpo del neonato nel giardino della villa. Quando poi, giorno dopo giorno, è emerso un altro scenario, totalmente differente, sono rimasto incredulo».
A metà agosto, «ho inviato un whatsapp a Chiara, con i suoi a New York, per chiederle se sapesse dell’accaduto». Ecco la risposta: «Ciao Simone, sarà mia premura mettermi in contatto con te». Non è successo. E nel frattempo gli accertamenti erano partiti.
Dall’orto prosegue: «So che era una brava ragazza, un passato da catechista. No, non la conoscevo: solo dopo aver visto la sua foto sui social ho capito chi frequentava, ragazzi sgomenti, sconvolti, mi hanno detto che erano “sempre insieme”, ma lei non si era mai confidata altrimenti l’avrebbero aiutata». Oltre che come babysitter, Chiara da due anni lavorava in un negozio sportivo. Franca, la titolare, dice: «L’ultima volta l’ho vista il 28 luglio: seria, brava nelle vendite, inimmaginabile quel che è successo».