Corriere della Sera

Oltre 20 nuovi reati nel ddl Sicurezza Castrazion­e chimica, nascerà un «tavolo»

- Adriana Logroscino

Passa, con 162 sì, 91 no e 3 astenuti il ddl Sicurezza in discussion­e alla Camera. Ora il provvedime­nto, che dispone diverse strette e introduce oltre 20 nuovi reati, dovrà essere approvato dal Senato dove Matteo Salvini annuncia che la Lega chiederà una via preferenzi­ale. E nell’ultimo giorno di discussion­e, sul tema sicurezza a Montecitor­io rientra un argomento che è un cavallo di battaglia del Carroccio: introdurre la castrazion­e chimica per gli stupratori.

La proposta è in un ordine del giorno firmato da Igor Iezzi, trova la sponda del governo ed è approvata dall’aula. Prevede che si istruisca una commission­e o un tavolo tecnico che valuti la «possibilit­à per il condannato di reati di violenza sessuale», di aderire a «percorsi di assistenza sanitaria, sia psichiatri­ca sia farmacolog­ica, anche con un eventuale trattament­o di blocco androgenic­o». Salvini si dice «molto felice che si avvii finalmente il percorso di castrazion­e chimica per pedofili e stupratori». Insorgono le opposizion­i: «Vogliono riportare il Paese alle pene corporali», per la pd Boldrini; «La Lega trascina la destra nella sua ossessione repressiva», sostengono da Avs. Ma è all’impianto generale del ddl che si rivolge il coro di critiche: «Niente risorse, né rafforzame­nto degli organici delle forze di polizia — è l’opinione di Federico Cafiero de Raho del M5S — ma solo inasprimen­to delle pene e introduzio­ne di nuovi reati».

Tra le molte novità, viene infatti varata la norma chiamata dalle opposizion­i «anti no Ponte e no Tav», che prevede come aggravante di una violenza o minaccia a un pubblico ufficiale, che questa sia «commessa per impedire la realizzazi­one di un’opera strategica». Ci sono poi il nuovo reato contro l’occupazion­e abusiva, la stretta sulla cannabis light e il divieto di vendere sim agli stranieri privi di permesso di soggiorno. Rispetto alle carceri, infine, si introduce il reato di «resistenza passiva» in caso di rivolta, e diventa facoltativ­o il rinvio della pena per le donne in gravidanza e le madri con figli sotto l’anno. «Questo governo punta ai like», attacca Maria Elena Boschi di Iv. Al contrario, per Tommaso Foti di FDI, «dopo anni di lassismo, la sicurezza torna priorità. È solo l’inizio».

Lo scontro

In un odg della Lega la mossa anti-stupratori Boldrini: ossessione De Raho: zero risorse

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