L’esordio di Fitto a Bruxelles E vede Gentiloni: confronto utile
Meloni: ha un portafoglio da mille miliardi, il riconoscimento del lavoro dell’italia
ROMA Raffaele Fitto ha avuto i primi incontri a Bruxelles in qualità di commissario Ue. Ha visto il commissario italiano uscente, Paolo Gentiloni, per uno scambio di vedute istituzionale sul funzionamento e sui meccanismi del governo dell’ue, subito dopo ha postato sui social un commento positivo: «Abbiamo avuto un utile e approfondito confronto sulle prossime sfide dell’unione e sull’avvio della nuova Commissione».
Poi ha avuto un incontro con la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, e con altri commissari designati. Due ore di confronto, che l’esponente italiano ha commentato all’uscita con diplomazia e il solito riserbo: «Sono stati tutti incontri di lavoro costruttivi, ma non sono uno che fa molte dichiarazioni», ha detto. Fitto è uscito accompagnato dalla vicepresidente romena Roxana Minzatu e non ha detto altro ai giornalisti. «Ci vedremo molte volte», ha chiosato.
Fitto sarà uno dei prossimi vicepresidenti esecutivi con un portafogli che, tra fondi di coesione e Pnrr, cuba oltre mille miliardi di euro, ha voluto rimarcare Giorgia Meloni. «Penso che questo offra la dimensione del peso dell’italia nell’ue, ma credo anche che sia un riconoscimento del lavoro che l’italia ha fatto su fondi di coesione e Pnrr, ci sono state diverse nazioni che si sono interessate a come stavamo lavorando. Un risultato che ci deve inorgoglire tutti, da portare a casa con il contributo di tutti perché Fitto è il commissario italiano e non di governo», ha detto la premier.
I primi passi di Fitto nella Commissione — che sono comunque condizionati dall’esame a cui verrà sottoposto, così come tutti i suoi colleghi, dal Parlamento Ue nella seconda metà di ottobre — sono stati accompagnati da diverse reazioni italiane. Il Pd promette che non farà sconti in sede di verifica parlamentare. Mentre il vicepremier Matteo Salvini, dichiara che a Fitto vanno «la mia stima e il sostegno come Lega e come gruppo dei Patrioti per fare bene in Europa, ma nessun sostegno a Ursula von der Leyen che ha fatto male per 5 anni».
I primi incontri di Fitto a Bruxelles sono anche un esercizio di flessibilità, richiesta espressamente dalla presidente della Commissione a tutti i commissari. Sui diversi Pnrr l’esponente italiano dovrà lavorare con Valdis Dombrovskis, che sarà commissario per l’economia e la produttività. E a sua volta Dombrovskis riporterà direttamente alla presidente Ursula von der Leyen, mentre in generale per il resto del suo lavoro farà capo al vicepresidente esecutivo francese Stéphane Séjourné.
Anche i poteri e le deleghe che Fitto si ritroverà a gestire fanno parte di un complesso puzzle di competenze, dove ora la commissaria spagnola Ribera (che gestirà la transizione ecologica), ora il francese Séjourné, avranno poteri di contrappeso o condivisi. È anche per questo che von der Leyen ha scritto a tutti i commissari, nelle rispettive lettere di incarico, che tutti dovranno fare squadra e un lavoro collegiale.
Ma Fitto avrà anche la supervisione su Pesca, Agricoltura e Trasporti, e dunque dovrà controllare, e avere buoni rapporti, con molti altri colleghi, oltre ovviamente al polacco Piotr Serafin che ha la delega diretta sul Bilancio, «a monte» della delega principale di Fitto sui Fondi di coesione, e con il quale Fitto dovrà per forza avere rapporti costruttivi a meno di inficiare il suo lavoro.
Salvini
Il leader leghista: stima per lui ma nessun sostegno a von der Leyen, lei ha fatto male
Dombrovskis
Sui diversi Pnrr il commissario italiano dovrà lavorare con Dombrovskis