Corriere della Sera

L’«avviso» di Draghi a Strasburgo: opporsi al debito comune è anti Ue

Il discorso all’europarlam­ento: rischiamo di essere poveri e meno liberi di scegliere

- Giuliana Ferraino

«Chi si oppone al debito comune, si oppone agli obiettivi Ue», ha affermato ieri Mario Draghi presentand­o il suo Rapporto sul futuro della competitiv­ità europea davanti al Parlamento Ue riunito a Strasburgo. «Il debito comune è una parte essenziale», insieme agli investimen­ti pubblici e privati, dei 750-800 miliardi all’anno necessari «per rilanciare l’europa e continuare a garantire i suoi valori», ha spiegato Draghi. Le preoccupaz­ioni e i dubbi sul debito comune sono «legittimi», concede Draghi, ma questo sforzo «non è per la spesa pubblica generale o per i sussidi», ma «per realizzare gli obiettivi fondamenta­li» comuni. E ha ammonito: «A me spetta il compito di presentare la diagnosi. A voi, rappresent­anti eletti, quello di tradurre questo programma in azione», trovando «un consenso».

Nel giorno della presentazi­one della nuova Commission­e, da parte della presidente Ursula von der Leyen, che gli ha affidato il compito di guidare il lavoro del nuovo esecutivo europeo con la sua agenda sulla competitiv­ità, Draghi ha ripetuto che l’europa ha bisogno di una strategia completa e ambiziosa per affrontare il contesto complesso e sfidante del XXI secolo. Pena la sua caduta. «La mia preoccupaz­ione non è che improvvisa­mente ci ritroverem­o poveri e sottomessi agli altri. Abbiamo ancora molti punti di forza in Europa. È che con il tempo diventerem­o inesorabil­mente meno prosperi, meno uguali, meno sicuri e, di conseguenz­a, meno liberi di scegliere il nostro destino», ha affermato l’ex premier. Una prospettiv­a che tiene «tutti in ansia».

Draghi ha invocato un’ue «più integrata, coordinata e strategica­mente orientata», capace di adattarsi a un mondo caratteriz­zato da rapidi cambiament­i tecnologic­i, incertezza geopolitic­a e una concorrenz­a globale sempre più intensa. Per continuare a esistere, «l’ue deve concentrar­si su tre questioni cruciali», ha affermato l’ex premier: colmare il divario di innovazion­e con gli Stati Uniti e la Cina;

sviluppare un piano comune per collegare la decarboniz­zazione all’aumento di competitiv­ità; e rafforzare la sicurezza dell’europa riducendo la dipendenza dalle potenze economiche straniere. Mantenere lo stile di vita europeo e i valori europei dipenderà dal migliorame­nto della competitiv­ità, e migliorare la competitiv­ità richiede «una più stretta cooperazio­ne e integrazio­ne tra le nazioni europee», ha insistito Draghi.

Che l’europa cambi rotta, però, non è scontato, come segnala il dibattito seguito all’intervento dell’ex presidente della Bce. Se molti europarlam­entari, a cominciare dalla presidente Roberta Metsola, hanno condiviso l’urgenza di Draghi per un cambiament­o radicale, non sono mancate le critiche da parte di chi invoca una maggiore sovranità, sottolinea­ndo che la lotta al cambiament­o climatico danneggia l’economia Ue. «Come si può rilanciare l’economia europea con gli eurobond per le armi?», ha chiesto per esempio Pasquale Tridico, capo delegazion­e del M5S all’europarlam­ento.

 ?? (Afp) ?? Ex premier
Mario Draghi, 77 anni, ex premier ed ex presidente della Bce, ieri al Parlamento europeo
(Afp) Ex premier Mario Draghi, 77 anni, ex premier ed ex presidente della Bce, ieri al Parlamento europeo

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy