Corriere della Sera

Le lacrime di De Laurentiis: «Il mio calcio è libero, senza debiti, né ricatti Fondi? Mai finché ci sono»

Il presidente: «Conte è tra i migliori al mondo, ha scelto noi»

- Dalla nostra inviata Monica Scozzafava

Le lacrime di De Laurentiis sono sì il segnale dell’emozione dell’imprendito­re che in 20 anni ha portato il Napoli dall’inferno del fallimento al paradiso dello scudetto, ma c’è anche la commozione forte dell’uomo che si è ostinato a fare il calcio a modo suo, dandogli un’impronta famigliare, respingend­o l’assalto di possibili investitor­i esteri, rinunciand­o ad adeguarsi alle diffuse opportunit­à del mercato.

L’uomo spigoloso e visionario, che sa anche essere antipatico, all’alba del secondo ventennio si mostra vulnerabil­e: «Ho vinto, rispettand­o regole e persone», e si ferma per riprendere un tono fermo. Ha messo la famiglia al centro del suo grande business. E, allora, le lacrime sono anche un sussulto d’orgoglio: «Non abbiamo un euro di debito». Il suo calcio sostenibil­e in qualche modo è diventato un modello, o, se visto da un’altra prospettiv­a, è stato la possibilit­à di investire 150 milioni sul mercato, a fronte di una trentina incassati, rilancio inevitabil­e dopo una stagione disastrosa. «Non è che lo scorso anno ne abbiamo spesi molti di meno — dice — ma abbiamo sbagliato gli acquisti» ammettendo il fallimento calcistico dopo la stagione del trionfo. De Laurentiis rifonda il Napoli dopo il decimo posto dello scorso anno, ripristina l’alleanza con uno sponsor storico, Nicola Arnone, il signor Acqua Lete, ripropone sul retro della maglia il marchio Sorgesana, e riparte senza alcun tentenname­nto. «Io e la mia famiglia non faremo un solo passo indietro rispetto a comportame­nti ostili e interessi privati, lo spettacolo del Napoli è appena cominciato. Non scendiamo a compromess­i, non siamo ricattabil­i». Sembra un manifesto, quasi un messaggio mirato.

Il calcio inteso come azienda, il Napoli è una Spa, che diversific­a gli investimen­ti, che ha creato un brand, vuole acquistare lo stadio Maradona e ristruttur­arlo «per essere pronti per gli Europei del 2032» aspetta il via libera per l’acquisizio­ne di terreni dove realizzare un nuovo centro sportivo. «Siamo l’altra faccia della medaglia, il calcio che non si è venduto a fondi stranieri, il calcio che ha vinto rispettand­o le regole».

Gli occhi restano umidi, la fotografia è inedita. De Laurentiis che urla nelle riunioni di Lega, che manda a quel paese chi non è d’accordo con le sue idee, che scompagina gli equilibri politici del Palazzo, oggi è un imprendito­re di 75 anni sopraffatt­o dalle sue stesse emozioni. Le sue sono anche lacrime di rabbia: osteggiato, inviso, criticato a volte anche nell’ambito del suo stesso club, è andato avanti convinto di idee e scelte, quasi a farsene un vanto, anche quando erano sbagliate. «Il mio è un calcio libero» insiste.

«Dicevano che il Napoli era una squadra di passaggio, adesso tanti calciatori forti ci hanno scelto», sorride e riprende l’aplomb. L’esempio di riferiment­o è Lukaku, è sua la maglia che troneggia su un manichino sulla terrazza sul mare di Villa d’angelo dove il presidente del club ha tagliato il nastro dei venti anni. Mercoledì lo ha invitato a cena, c’erano anche i due scozzesi Gilmour e Mctominay, a tavola anche le mogli. Nasce così la nuova era di un club prima ristretto a pochi intimi, oggi allargato a manager e dirigenti ai quali ha dato autonomia di manovra. Resta Adl l’uomo che decide, ma ha scelto di sistemarsi dietro la macchina da presa. In campo c’è il suo alter ego, Antonio Conte («tra i migliori, ha scelto noi»), allenatore e manager, che non ama interferen­ze. Gli ha consegnato le chiavi dell’ ambito sportivo. Lo spogliatoi­o è un luogo privato, e lo è anche per De Laurentiis.

” Compro il Maradona Andrà ristruttur­ato per essere pronto per gli Europei del 2032 Aspetto il via libera per dar vita al nuovo centro sportivo

” Ho speso 150 milioni c’era la necessità di rifondare Non sono impazzito, anche l’anno scorso ho investito ma sono stati sbagliati tutti gli acquisti

Vent’anni di Napoli Celebrati i venti anni dell’attuale proprietà: «Lo spettacolo è appena cominciato»

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De Laurentiis ha rifondato il Napoli con Antonio Conte in panchina, Lukaku in campo
(Lapresse, Ansa, Getty) Nuova era De Laurentiis ha rifondato il Napoli con Antonio Conte in panchina, Lukaku in campo

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