Trump-harris, sfida all’ultima contea
Il tycoon: «No al terzo dibattito». Timori per la certificazione dei risultati elettorali: aumentata la sicurezza
NEW YORK Kamala Harris vuole consolidare il successo nel dibattito del 10 settembre, visto in tv da 67,1 milioni di persone, con interviste a media locali, anche «non tradizionali», negli Stati in bilico e con nuovi comizi: ieri la candidata democratica alla Casa Bianca era in North Carolina, oggi è in Pennsylvania.
Anche Trump è in movimento: ieri ha parlato a Tucson, in Arizona, prima di volare in California per un evento di raccolta fondi. Alcuni alleati lo spingevano a fare un altro dibattito per recuperare, ma ieri sul suo social Truth ha scritto in maiuscolo: «Non ci sarà un terzo dibattito».
E c’è chi pensa già alla transizione dopo il voto e al timore che il risultato, in caso di sconfitta, venga messo in dubbio da Trump e dai suoi sostenitori: il prossimo 6 gennaio, in occasione della certificazione delle elezioni al Congresso, ci sarà un livello di sicurezza superiore al normale, gestito dai servizi segreti, per prevenire un nuovo attacco al Campidoglio.
In tutti e sette gli Stati in bilico Trump e Harris sono in un serrato testa a testa, anche se dopo il dibattito gli scommettitori online hanno dato lei in vantaggio di 7 punti. Ai comizi la candidata democratica parlerà soprattutto dell’economia: la prima domanda nel dibattito di tre giorni fa è stata se gli americani, oggi, stiano meglio o peggio rispetto a quattro anni fa, lei l’aveva aggirata.
In un sondaggio Yougov su 3.300 persone condotto il giorno dopo, il 43% ha detto che Harris ha esposto un piano chiaro su come governerà, il 32% che lo ha fatto Trump mentre il 24% si è detto incerto. Ora l’obiettivo del team di Harris è duplice: da una parte fare in modo che gli elettori che sono già propensi a votare per lei lo facciano davvero (sono state molte di più le persone tra i 18 e i 54 anni che hanno seguito questo dibattito in tv rispetto a quello fra Trump e Biden ndr); dall’altra, presentarsi ai potenziali elettori negli Stati in bilico che dicono di volerne sapere di più sulle sue posizioni politiche. «Significa puntare su 20-30 o 40 mila elettori nei distretti in bilico. Non è nemmeno questione di Stati in bilico, parliamo di trenta o quaranta contee chiave all’interno degli Stati in bilico», spiega il governatore della California Gavin Newsom.
Gli alleati di Harris si dicono ottimisti sulle possibilità tra gli indecisi, anche se qualcuno avverte che la risposta «voglio saperne di più» nei sondaggi potrebbe anche indicare una certa esitazione a votare per la prima donna nera presidente. La stessa candidata democratica ha scritto in una mail ai sostenitori che «con i dibattiti non si vincono le elezioni».