I socialisti non chiudono a Fitto
Per il Pse in audizione deve dimostrarsi pro Europa. Ma l’impasse in Slovenia rischia di far slittare i tempi
L’ex premier sloveno Janez Janša, nemico storico di Ursula von der Leyen nonostante entrambi facciano parte del Ppe, torna a mettersi di traverso sulla strada della presidente della Commissione europea, facendo scoppiare un caso sulla commissaria designata da Lubiana, l’ex diplomatica Marta Kos. Ora il rischio è che la presentazione della squadra, con relativi portafogli, slitti per la seconda volta: non è detto infatti che la nomina ufficiale arrivi in tempo per martedì prossimo, quando von der Leyen è attesa a Strasburgo, costringendo a un ulteriore rinvio. Un problema anche per il Parlamento europeo che deve calendarizzare le audizioni e poi il voto in plenaria.
L’allungarsi dei tempi permette ai gruppi di insistere sulle rispettive richieste e rischia l’effetto logoramento. Ieri i Socialisti hanno ribadito le loro «priorità» per garantire il sostegno a von der Leyen ma nello stesso tempo non hanno chiuso all’ipotesi di una vicepresidenza esecutiva al commissario italiano: tutto dipenderà dall’audizione in cui Raffaele Fitto dovrà dimostrare la sua «adesione ai valori europei», perché l’ipotesi di attribuire la vicepresidenza all’ecr, che non ha votato per la presidente, resta «incomprensibile». S&D ha ribadito le richieste di un ruolo per Nicolas Schmit in Collegio, più parità di genere e gli Affari sociali a un socialista. Anche il presidente dei Verdi Bas Eickhout ha promesso che l’audizione «non sarà un percorso facile per Fitto». Dunque la vicepresidenza esecutiva, benché contestata da S&D, Verdi e Renew, non sarebbe a rischio. Quanto alle deleghe, Fitto otterrebbe il cluster Economia più il Pnrr, con una direzione generale che andrebbe a unire le attuali Dg Regio e Dg Reform (ora nel portafoglio Coesione della commissaria Ferreira) più la Task force Recovery.
Sui tempi resta il rebus Slovenia. Il premier sloveno Robert Golob, liberale, ha accolto le pressioni di von der Leyen che aveva chiesto di sostituire il candidato Tomaž Vesel con una donna per aumentare la presenza femminile nel Collegio. Vesel si è ritirato e Golob ha indicato Kos, che per diventare ufficialmente la candidata deve prima fare un passaggio alla commissione Affari europei del Parlamento sloveno. L’audizione era stata inizialmente convocata per oggi ma il presidente della commissione parlamentare, Franc Breznik, che è del partito di Janša, ha minacciato di rinviare l’udienza anche di due settimane, se il governo non presenterà una presunta lettera inviata da von der Leyen a Lubiana con la richiesta del cambio, di cui però il premier Golob nega l’esistenza. La delegazione slovena nell’s&d ha richiesto di accedere ai documenti per conoscere il «vero» motivo del ritiro di Vesel.
Le deleghe
L’italia potrebbe avere la vicepresidenza esecutiva con il «cluster» Economia e il Pnrr