«Tetti alle detrazioni e una flat tax allargata Ora privatizzazioni»
Il sottosegretario Freni: meno imposte per chi ha figli
Commissione Ue La Commissione Ue ha più volte ribadito che la scadenza del Piano strutturale di bilancio non è perentoria L’allarme è infondato
Sottosegretario Freni nella manovra che misure potrebbero esserci sul fronte delle agevolazioni per i figli?
«Le misure saranno definite appena avremo chiaro il quadro complessivo delle risorse a disposizione, ma una cosa è certa — conferma Federico Freni, sottosegretario all’economia (Lega) — ci saranno meno tasse per chi fa figli».
Quindi come agirete?
«L’idea è inserire un tetto alla detrazioni che sia tarato in base al reddito e al numero dei figli a carico. Non discrimineremo le famiglie che non hanno figli o i single, non un euro verrà sottratto a questi contribuenti».
Le detrazioni costano in totale circa 80 miliardi di euro, possono essere tagliate?
«Le detrazioni sono troppe, asistematiche e molte intercettano una platea minima. Tagliare si deve e si può. Mai su sanità, casa e lavoro. Quel che risparmieremo lo useremo per abbassare le tasse».
Per confermare il taglio del cuneo, gli sgravi Irpef e le deduzioni alle imprese servono circa 20 miliardi. Dove troverete i soldi per estendere la flat tax?
«L’estensione della flat tax è un tema centrale per la Lega. Siamo al lavoro sulle stime, le coperture le troveremo tra maggiori entrate e razionalizzazione della spesa».
Forza Italia chiede un intervento sulle pensioni minime. Ci sarà?
«Verificheremo compatibilmente con le risorse a disposizione, come per tutti».
Il taglio dei tassi può essere di aiuto? Che impatto avrà sul costo degli interessi sul debito?
«Il taglio dei tassi deciso dalla Bce è un primo passo, ancora timido, ma c’è. Un impatto lo avrà, sebbene sia prematuro fare stime».
Avete rinviato l’approvazione del Piano strutturale
di bilancio (Psb) perché sperate che saltino fuori risorse in più dall’aggiornamento dei conti pubblici dell’istat?
«Approvare il Piano strutturale di bilancio senza tenere conto della revisione quinquennale dei conti pubblici è come comprare casa senza sapere quanti soldi si hanno in tasca. Però non esiste nessun tesoretto, solo una gestione razionale delle risorse».
Lo slittamento del Psb non rischia di irritare Bruxelles?
«La Commissione europea ha più volte ribadito che la scadenza del 20 settembre non è perentoria. Capisco che uno scontro tra l’italia e l’europa piaccia tanto ai soliti gufi, ma l’allarme è infondato».
Giorgetti ha illustrato ai leader della maggioranza le linee guida del Psb. Quali sono?
«Il Piano poggia su riforme ed investimenti che sono imprescindibili per il Paese.
Le privatizzazioni dovrebbero garantire 20 miliardi entro il 2026, il saldo ora è a 3. Obiettivo irraggiungibile?
«L’obiettivo è pienamente raggiungibile. L’orizzonte temporale scelto dal governo garantisce operazioni di buon senso. Non è tempo di saldi».
La Lega ha due nuovi vicesegretari: Claudio Durigon e Alberto Stefani. Cosa cambia?
«Matteo Salvini ha fatto le scelte migliori per rilanciare il progetto politico della Lega. Un progetto fondato sull’ascolto dei territori, da Nord a Sud, e che trova la sua declinazione operativa nel ruolo svolto dentro al governo. Insieme ad Andrea Crippa, i due nuovi vicesegretari porteranno un contributo fondamentale al movimento».
Cosa ne pensa il governo del piano Draghi?
«È una scossa per un’europa priva di identità. Per ora è un primo passo per riallineare i valori fondanti dell’unione alle nuove sfide internazionali che richiedono un deciso cambio di paradigma».
Tassi
Il taglio dei tassi deciso dalla Bce è un primo passo, ancora timido, ma c’è. Un impatto sui costi del debito ci sarà, ma è prematuro fare stime