Duckworth: «Gli Usa pronti ad averla a capo dell’esercito»
PHILADELPHIA Tammy Duckworth, veterana di guerra che ha perso le gambe in Iraq nel 2004 e senatrice democratica dell’illinois, è stata per ore nella spin room, in sedia a rotelle, a parlare con i giornalisti.
L’america è pronta ad una donna comandante in capo delle forze armate?
«Perché no? Comandiamo unità militari, io l’ho fatto».
Per questo lo chiediamo a lei. Alla convention, Harris ha fatto un discorso «muscolare» in politica estera e ha parlato di patriottismo, ma ci chiediamo se il Paese sia pronto.
«Assolutamente sì. Il nostro Paese è sempre stato pronto, perché crediamo nella supremazia della leadership civile su quella militare ed è questo che ci rende la più grande democrazia sulla terra: un governo civile che controlla le forze armate, sottoposte alla volontà del popolo. Il punto è la volontà del popolo».
Lei ha perso le gambe in una guerra che Dick Cheney, vicepresidente di Bush, ha contribuito a lanciare sulla base di informazioni false. L’endorsement di Cheney è uno dei pochi di cui Harris si è vantata durante questo dibattito.
«Ha citato anche dei generali in pensione e persone che hanno lavorato con Trump e ora dicono che non è adatto a essere presidente e comandante in capo, che non ha rispetto per i militari e le loro famiglie, che è incompetente».
Che cosa pensa delle accuse reciproche sul ritiro dall’afghanistan?
«È interessante che Trump abbia citato il leader dei talebani, peraltro con il nome sbagliato, e il leader ungherese, Viktor Orbán, un autoritario, per legittimare la sua abilità nei negoziati. È chiaro che è incompetente».