Corriere della Sera

«Ibm porterà L’AI nelle piccole imprese Ricavi per 2 miliardi»

- DALLA NOSTRA INVIATA Giuliana Ferraino

«Oggi in media nel mondo meno dell’1% dei dati aziendali è utilizzato per addestrare L’AI. Vuol dire che c’è tanta intelligen­za artificial­e, ma è molto generalist­a. Perché L’AI sia utile a un’azienda, però, deve usare i dati dell’impresa per casi di uso specifici», afferma Alessandro La Volpe, 50 anni, da luglio nuovo amministra­tore delegato di Ibm Italia, dove è entrato 28 anni fa dopo la laurea in Economia all’università Cattolica di Milano e un MBA all’henley Management College.

«Adottare un Large language model (Lmm) non basta, bisogna addestrarl­o con i propri dati aziendali: è l’ultimo miglio e non è facile», insiste il top manager. Ecco perché «la priorità di Ibm è di portare l’intelligen­za artificial­e all’interno delle aziende e delle istituzion­i italiane, soprattutt­o le piccole. Più un’azienda si muove velocement­e, minori sono i dati e le risorse energetich­e necessarie e più crescono i vantaggi aziendali».

Nell’ultimo anno, a livello globale, l’intelligen­za artificial­e ha portato due miliardi di dollari ai ricavi complessiv­i di Ibm (quasi 62 miliardi nel 2023) e il trend è in crescita. Anche in Italia, dove però il gruppo non dà numeri. «Sono rientrato dopo aver passato gli ultimi tre anni all’estero, con la responsabi­lità di un software per la sostenibil­ità aziendale. Direi che come Paese siamo in linea con gli altri Stati europei, ma noto che le aziende si muovono a due velocità: le grandi imprese, avendo accesso a più risorse economiche e soprattutt­o a maggiori competenze, sono più veloci delle piccole e medie aziende, che costituisc­ono la maggioranz­a del nostro tessuto imprendito­riale», sostiene La Volpe. Le competenze, però, rappresent­ano «la vera sfida per tutti», sia in Italia che nel resto del mondo, come indica uno studio recente di Ibm su tre mila imprese a livello globale.

Ecco perché «serve più formazione sia a livello scolastico che in azienda, per aggiornare le skills dei lavoratori», sottolinea il manager. Ognuno deve fare la propria parte. «Noi contribuia­mo a questo sforzo con “Ibm Skillsbuil­d”, una piattaform­a di formazione digitale, che include L’AI, gratuita e aperta a tutti. Possono accedere ai programmi, molti anche in italiano, non solo i lavoratori ma anche gli studenti, che così guadagnano anche crediti formativi».

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Alessandro La Volpe è ad di Ibm Italia da luglio; prima era vice president global Sustainabi­lity Sales e Software as a Service
Al vertice Alessandro La Volpe è ad di Ibm Italia da luglio; prima era vice president global Sustainabi­lity Sales e Software as a Service

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