Corriere della Sera

MORTI E NAUFRAGI, PROMEMORIA PER LO STUPORE

- Di Paolo Fallai

Qualche numero come promemoria: sono 44 i dispersi degli ultimi due naufragi davanti alle coste della Libia. Tra loro ci sono tre bambini di 5, 7 e 10 anni. Il primo era col papà. I due più grandi, invece, erano non accompagna­ti, affidati a conoscenti pur di raggiunger­e l’europa. Secondo le dichiarazi­oni dei superstiti — per lo più siriani e sudanesi — avevano pagato 5.500 euro per la traversata. Un’enormità. Nonostante il fatto che sbarchi e vittime quest’anno siano in diminuzion­e, se alziamo lo sguardo sul Mar Mediterran­eo, diventato un cimitero, troviamo altri numeri: sono più di mille i morti dall’inizio dell’anno; 30.200, secondo dati Onu, i morti e dispersi in mare dal 2014 , molti dei quali minori. Senza neanche bisogno di alzare lo sguardo troviamo migliaia e migliaia di uomini, donne, bambini che scappano dalle guerre, dalla povertà estrema, dalla crisi degli aiuti umanitari che ormai arrivano con sempre maggiore difficoltà.

I soccorsi in mare non sono sufficient­i, o arrivano troppo tardi e quando potrebbero essere tempestivi vengono ostacolati. L’organizzaz­ione non governativ­a Sea Watch è convinta che il barchino naufragato a 10 miglia da Lampedusa sia lo stesso che era stato segnalato 3 giorni prima dal loro aereo da ricognizio­ne a 26 miglia nautiche dalla costa italiana. In una nota un’altra ong Mediterran­ea — che solo pochi giorni fa ha ricevuto una diffida a «salvare vite» dalle nostre autorità — denuncia «l’abbandono per giorni di imbarcazio­ni in distress, in grave pericolo, nonostante le segnalazio­ni e nonostante siano perfettame­nte individuat­e dai sistemi satellitar­i e aerei di controllo di cui le autorità dispongono».

Altri numeri ce li ricorda l’arcivescov­o di Agrigento Alessandro Damiano: «Nessuna politica potrà mai riuscire a frenare del tutto i flussi migratori che coinvolgon­o oggi oltre 218 milioni di individui in tutto il mondo».

I numeri non hanno valori, non hanno emozioni, non provano rimorso o vergogna: sono solo un promemoria per noi che continuiam­o a stupirci.

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