Ralph Lauren: «I miei Hamptons, un modo di vivere»
Lo stilista americano presenta abiti e accessori in un ranch, con tanto di maneggio. Fra gli ospiti Jill Biden
Il mondo di Ralph sono, certo, gli abiti e le case e i luoghi e gli amici, ma anche, e forse soprattutto, quell’amore e quell’armonia, in famiglia e in azienda, che regnano nel «wonderful world Lauren» da sempre. Da quando cominciò ragazzo a vendere cravatte con un carretto nel Bronx sino ad arrivare ad oggi a 84 anni e 24 mila dipendenti e 6,4 miliardi di dollari di fatturato. Lo stilista è felice di invitare tutti in una maestosa scuderia degli Hamptons per presentare le sue nuove collezioni. Così non ci si stupisca che, ormai fuori stagione, arrivi da Manhattan (andata e ritorno sei ore) anche la first lady, Jill Biden, che mai si è seduta a un fashion show. Lei come gli altri duecento (tanti i belli e famosi da Naomi Watts a Jude Law a Tom Hiddleston) arrivano puntuali alle 5 del pomeriggio al Khalily Stables, maneggio a cinque stelle allestito alla Ralph, con alcuni pezzi della sua collezione privata di auto storiche e uno scenografico e immenso Polo Bar dove tutto è finito a hamburger e patatine e Spritz. Con la signora Biden, seduta fra la coppia Lauren, finalmente libera di esserci e di complimentarsi con lo stilista e il team per lo show ma anche per questi anni di stretta e discreta collab.
È felice, sì, lo stilista. Molto. Anche per essere in uno dei luoghi dell’anima. «Gli Hamptons — racconta — sono la mia casa lontano da casa. È più di un luogo, è un modo di vivere. È l’essenza dell’estate e delle semplici gioie di quel periodo speciale dell’anno. Ha una tranquillità, una rusticità e, allo stesso tempo, una tranquilla raffinatezza. È stato il mio rifugio e sempre la mia ispirazione». Ed è cosi che lo show è un remake per nulla nostalgico, piuttosto suggestivo e romantico di tanti capitoli di storia della moda americana, con la consapevolezza e l’orgoglio che a scriverli è stato proprio lui. Lo sportswear alla maniera di Ralph, dunque. Oggi con un tocco quasi irriverente quando la gonna/sirena di seta se la immagina con il bomber di nylon e il cappellino da baseball! Il risultato è un immaginario a 360 grandi su tutto il mondo di Ralph: dai blazer ai jeans, ai lini ricamati, agli abiti di reti di rete di seta e perline realizzati con quattrocento ore di lavoro. Lo stile equestre rivisitato in chiave city che siano gli accessori o i trench. E poi gli stivali da cow boy e le cinture Navajo, o i tuxedo e le pantofole di velluto. Che poi sono lui: che un giorno arriva in ufficio in jeans e texani e 24 ore dopo si presenta in blazer blu. Ci sono così i colori naturali e sofisticati dei neutri (dai bianchi e panna ai blu e neri) ma anche quelli vitaminici e scoppiettanti. Ci sono le top (da Naomi a Christy) che interpretano la Collection ma anche i giovanissimi di Polo. Lo stilista «si» ripercorre non tirandosi indietro né per lavoro, né per visione: quattro le collezione in passerella e più di cento i modelli e modelle e altrettante ancora le uscite. Un solo tocco da istrione: una nuova borsa che porta il suo nome la «The Ralph», ispirata alle sue amate auto da corsa, che affianca così la storica «The Ricky» dedicata alla moglie.
«Questa collezione ha uno spirito e una maestria ispirati da uno stile di vita che ho scoperto molto tempo fa negli Hamptons. La tavolozza di blu, bianchi e marroni mi ricorda quel mondo naturale fatto di oceano, cielo, spiagge sabbiose e bellezza selvaggia — spiega ancora —. Ha una libertà e una raffinatezza che sono alla base dello stile personale della donna che mi ispira». Il sottotitolo non c’è ma è li: quella donna è sua moglie Ricky che lui cerca non appena esce in passerella a raccogliere la ormai leggendaria standing ovation.