Corriere della Sera

Italia più piccola o Italia più varia

- Di Danilo Taino

Sono 14 le nazioni del mondo in cui, tra il 2000 e il 2020, il numero degli abitanti è cresciuto solo grazie all’immigrazio­ne: altrimenti sarebbe diminuito. Se non fosse per gli Emirati Arabi Uniti, che attraggono in misura straordina­ria, sarebbe l’italia il Paese dove questo fenomeno è stato più forte. Senza l’arrivo di immigrati, la popolazion­e italiana si sarebbe ridotta di quasi 1,6 milioni di unità; grazie agli arrivi dall’estero — soprattutt­o da Romania, Ucraina e Albania — è invece aumentata di quasi 2,7 milioni. Negli Emirati, gli abitanti sono cresciuti di oltre sei milioni: senza arrivi dal resto del mondo, sarebbero calati di 208 mila. In questa classifica che fotografa l’impatto demografic­o dell’immigrazio­ne, al terzo posto c’è la Germania: invece di perdere più di cinque milioni di abitanti, ne ha guadagnati 1,7 milioni. L’elaborazio­ne di questi dati è stata effettuata dal Pew Research Center, il quale sottolinea che, nei vent’anni considerat­i, la popolazion­e mondiale è cresciuta di 1,7 miliardi di persone ma con ampie differenze tra continenti e all’interno degli stessi continenti. Ciò che accomuna le nazioni in cui la popolazion­e cresce solo grazie agli immigrati sono una popolazion­e che invecchia e un basso tasso di natalità. Quest’ultimo — che è dato dal numero di figli per donna e che indica la parità tra nati e morti quando è 2,1 — per l’italia è 1,3. L’età mediana degli italiani, invece, è di 43 anni. La tendenza alla riduzione della crescita demografic­a è globale: nel 2000, il tasso di fertilità del mondo era 2,7, nel 2020 è sceso a 2,3 e nello stesso periodo l’età mediana è salita da 25 a 30 anni. Differenze non da poco. Di base, è che molte donne, un po’ ovunque, scelgono di non avere figli o di averne meno o di ritardare la maternità via via che l’istruzione cresce, che le donne entrano nel mercato del lavoro e hanno maggiori conoscenze dei metodi di pianificaz­ione famigliare. Anche questo con grandi differenze regionali: in alcuni Paesi africani, le donne hanno in media sei figli a testa mentre a Singapore e in Corea del Sud meno di uno. In questa cornice, l’immigrazio­ne è difficile da gestire per i governi: la demografia, forza potente, s’intreccia con forze anch’esse potenti: le sensibilit­à economiche, culturali e politiche di ogni Paese. Le risposte semplicist­iche non possono funzionare.

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