«Sconti automatici ai detenuti», poi il dietrofront
Il ministero e il pasticcio della circolare per i carcerati sui «miglioramenti» della nuova legge
di pena prospettate come automatiche e che invece non sono affatto tali, annunciati nuovi benefici per ultra 70enni che invece o esistono già o sembrano perfino peggiorativi, sforzi per misure alternative anche ai detenuti senza domicilio o poveri ma con appena 200 beneficiari stimati dalla stessa relazione alla legge (su 61.134 detenuti in 47.004 posti): va bene che la pubblicità è l’anima del commercio, va bene che dalle leggi-spot allo spot della legge il passo è breve, ma forse lunedì il ministero della Giustizia aveva un po’ esagerato nel magnificare ai detenuti il decreto legge dell’8 agosto. E così in 48 ore è arrivata ieri la marcia indietro: se la circolare del 12 agosto arringava i direttori a «rendere fruibile con distribuzione diretta ai detenuti il vademecum con le novità che migliorano la condizione detentiva», ieri una contro-circolare lo declassa «ad esclusivo uso interno», in quanto «la divulgazione ai detenuti sarà assicurata con un documento semplificato che si avrà cura di elaborare nelle lingue più diffuse».
E c’è da sperare che, nella traduzione, i detenuti guadagnino in chiarezza. Perché, se le parole in italiano hanno un senso, sulla liberazione anticipata per chi partecipa alle attività rieducative, c’era scritto «la pena verrà ridotta di 45 giorni ogni 6 mesi automaticamente», e «ogni volta che il ristretto farà un’istanza per le misure alternative, automaticamente il magistrato di sorveglianza applicherà la riduzione»: due «automaticamente» contrastanti invece il testo della legge, dopo la quale gli esiti restano affidati alla valutazione dei magistrati di sorveglianza sulla base delle relazioni del carcere.
Poi c’è il rebus dei 70enni che, se non hanno reati ostativi, «potranno scontare in detenzione domiciliare la pena residua tra i 2 ed i 4 anni». Ma già oggi possono restare liberi «sospesi» in attesa che i giudici decidano sulle richieste misure alternative: ora parrebbe che quelli con pene tra 2 e 4 anni vadano invece dritti in detenzione domiciliare. Forse un vantaggio solo per 4 sottocategorie non ostative ma sinora per legge destinate lo stesso al carcere, e cioè stalker, maltrattanti familiari, ladri in case, piromani boschivi: solo che per paradosso continuerebbero tra loro ad andare in carcere quelli sotto i 2 anni. Nel frattempo, tra una circolare e l’altra, ieri ordinaria giornata in galera: contabilità dei suicidi ferma a 66 solo perché due li hanno sventati per un soffio gli agenti a Terni e a Torino, e visita di avvocati e politici a San Vittore, record italiano con 450 posti per 1.007 detenuti di cui 200 con disturbi psichiatrici certificati e 650 tossicodipendenti. Oggi il ministro Nordio annuncia che sarà al carcere femminile di Venezia per «la festa dell’assunzione della Vergine» che, «così splendidamente ricordata nella devozione e nell’arte, sarà propizia anche per dare luce all’azione discreta ma intensa che il Patriarca di Venezia ha voluto svolgere con il Ministero».