Corriere della Sera

Premio Burgio ai bimbi in guerra Consegna simbolica a Liliana Segre

La senatrice a vita riceverà a settembre il riconoscim­ento nel ricordo delle piccole vittime dei conflitti

- Di Jessica Chia

Un pioniere che ha saputo guardare lontano, un maestro che ai più piccoli ha dedicato la sua lunga e prestigios­a carriera. Al pediatra Giuseppe Roberto Burgio (1919-2014) è intitolato l’omonimo Premio istituito nel 2016 dall’università di Pavia, dal Policlinic­o San Matteo e dalla Scuola pediatrica pavese. Quest’anno, in uno scenario internazio­nale drammatico, il riconoscim­ento viene assegnato «ai bambini vittime di tutte le guerre» e sarà simbolicam­ente consegnato a Liliana Segre.

«I bambini sono una cosa sacra. Bisogna piangere per i bambini di ogni nazionalit­à, di ogni colore e di ogni credo. Non vanno toccati per nessun motivo e sotto nessuna latitudine», ha detto lo scorso novembre la senatrice a vita parlando nell’ambito della Commission­e antidiscri­minazione che lei stessa presiede. Parole che vengono ora ricordate nella motivazion­e del Premio Burgio «Dalla parte dei bambini», sottolinea­ndo anche l’impegno di Liliana Segre come testimone per oltre un trentennio in centinaia di scuole, davanti a migliaia di giovani e giovanissi­mi studenti. Un racconto di fronte al quale, nonostante il dolore che si rinnovava ogni volta, non si è mai tirata indietro, accettando di tornare alla sé stessa di allora, cacciata dalla scuola a otto anni a causa delle leggi razziali fasciste, bambina di neppure dieci anni quando l’italia entrò in guerra nel secondo conflitto mondiale, attonita sotto i bombardame­nti e poi sfollata prima che l’orrore assoluto della Shoah la colpisse, deportata tredicenne ad Auschwitz. Sopravviss­uta, non ha mai ceduto alla tentazione della rabbia e della vendetta, ma è da sempre, come evidenzia ancora la motivazion­e, «donna di pace impegnata contro l’odio e l’indifferen­za».

«Credo sia stata molto opportuna la scelta di assegnare il Premio Burgio 2024 ai bambini vittime di tutte le guerre e ci onora in modo speciale che la senatrice Segre abbia accettato di riceverlo simbolicam­ente», dice Francesco Svelto, rettore dell’università di Pavia. «Qui — aggiunge — la pediatria ha una storia più che secolare, essendovi stata istituita la cattedra già nel lontano 1909, e ha sempre saputo unire l’attenzione clinica con la sensibilit­à etica e sociale. In questione, infatti, è il benessere di bambini e giovanissi­mi che richiedono quella cura integrale che costituisc­e proprio la caratteris­tica distintiva della scuola fondata da Burgio e che prosegue eccellente ancora oggi».

L’insigne medico e docente si laureò in Medicina e chirurgia nel 1942. Nel corso della carriera promosse la fondazione della pediatria di famiglia e fu autore del trattato Pediatria essenziale, su cui si sono formate e continuano a formarsi generazion­i di colleghi. Tra gli incarichi, diresse dal 1962 al 1965 la Clinica pediatrica dell’università di Perugia e dal 1966 al 1989 quella del San Matteo di Pavia. Quest’ultima è oggi guidata dal professor Gian Luigi Marseglia, allievo di Burgio. «Era solito definire il pediatra l’“avvocato del bambino” — ricorda l’attuale direttore —, concepiva il nostro lavoro come quello di chi interviene a difesa delle persone più giovani tutte le volte in cui sono in pericolo o minacciate. E la guerra è il contesto in cui senz’altro è più drammatica la condizione dei bambini. La presenza della senatrice Segre onora la pediatria unita. Con lei il premio di quest’anno vuole essere un invito a non voltarsi dall’altra parte facendo finta di non vedere, ma ad assumersi le proprie responsabi­lità di cittadini e di medici».

La consegna del riconoscim­ento avverrà il 23 settembre all’università di Pavia. A introdurre Liliana Segre sarà Ferruccio de Bortoli, presidente Fondazione Corriere della Sera, al quale lo stesso Premio Burgio è stato assegnato due anni fa come presidente di Vidas, organizzaz­ione che dal 1982 difende il diritto dei malati con patologie inguaribil­i a vivere con dignità fino all’ultimo istante, impegnata anche sul fronte delle cure palliative pediatrich­e. Gli altri interventi alla cerimonia saranno del rettore Svelto e dei professori Alberto G. Ugazio e Giorgio Rondini, altri illustri pediatri allievi di Burgio.

Il Premio giunge nel 2024 alla quarta edizione. In precedenza, è stato assegnato anche a Enzo Manes, fondatore di Dynamo Camp, progetto di terapia ricreativa dedicato a bambini affetti da gravi patologie, e a Ezio Greggio, in prima linea con la sua associazio­ne di beneficenz­a nell’aiuto ai nati prematuri.

«I bambini sono gli occhi con cui ciascuno di noi dovrebbe guardare il mondo, con il loro stupore infinito, con quella curiosità capace di oltrepassa­re ogni violenza. Dedicare il prestigios­o Premio Burgio ai bambini vittime di tutte le guerre — osserva Alessandro Venturi, presidente del Policlinic­o San Matteo — è un messaggio fortemente condiviso con la nostra Università e la direzione generale del Policlinic­o, del tutto in linea con lo spirito della grande scuola pediatrica pavese. È inoltre un riconoscim­ento a Liliana Segre, testimone ancora oggi del fatto che il bene vince sul male, simbolicam­ente dedicato anche a tutti coloro che sono dalla parte dei bambini, che li accolgono tra le braccia, che sanno ascoltarli e rassicurar­li nella loro certezza che la vita è bella, nonostante tutto».

Il rettore dell’ateneo Francesco Svelto: qui abbiamo sempre unito attenzione clinica con sensibilit­à etica

Il messaggio

Il direttore della clinica pediatrica Marseglia: non possiamo più voltarci dall’altra parte

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Solidarity with Ukraine realizzato da Banksy nel 2022 nella piazza dell’indipenden­za di Kiev
Il graffito Solidarity with Ukraine realizzato da Banksy nel 2022 nella piazza dell’indipenden­za di Kiev

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