Azimut lancia il fondo per l’inclusione sul lavoro
Investimenti nelle società che assumono senza discriminazioni, versamenti al terzo settore. Fazi: cresceremo ancora
Il divario c’è, ma spesso resta sottotraccia. Perché la percentuale di persone con disabilità che hanno un lavoro è inferiore rispetto a quella degli occupati senza disabilità. Da qui nasce un nuovo fondo comune di investimento, il primo al mondo che punta al benessere di questa fascia della popolazione. Si chiama Az Fund 1 - AZ Equity Special Need & Inclusion e lo lancia il gruppo Azimut. «I livelli di occupazione delle persone con disabilità sono drasticamente inferiori. Negli Stati Uniti risultano il 37% contro il 75% delle persone senza disabilità», premette Marco Fazi, amministratore delegato di
Azimut Capital Management. E poi dice subito: «Il nostro fondo costituisce uno strumento utile per colmare il divario. Un lavoro implica indipendenza economica e un migliore tenore di vita». Attraverso il fondo comune, Azimut punta a ridurre le differenze in due maniere. Prima maniera: investimenti indirizzati verso società che si impegnano per tutelare lavoratori e lavoratrici con disabilità e portano avanti politiche per innovare quest’area. Seconda maniera: offrire ai sottoscrittori la possibilità di devolvere una parte (il 50%) o tutti i proventi a tre enti del terzo settore: Dynamo Camp, Fondazione
Lega del Filo d’oro e Fondazione Telethon. Con quale criterio sono state scelte le associazioni?, chiediamo. «Queste tre intervengono in ambiti diversi della disabilità. Dynamo Camp si occupa di terapie ricreative gratuite per ragazzi con disabilità. La Fondazione Lega del Filo d’oro si occupa di assistenza e riabilitazione delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali mentre Telethon supporta la ricerca sulle malattie genetiche rare e fornisce accesso a terapie d’avanguardia. Ma in futuro vorremmo ampliare il servizio anche ad altri enti», risponde Fazi. Perché l’obiettivo del gruppo, spiega l’amministratore delegato, è creare una sorta di circolo virtuoso tra valore sociale e valore economico. «Il nostro universo di investimento è globale: le aziende leader nell’inclusione lavorativa delle persone con disabilità generalmente sono anche aziende con bilanci sani e utili in crescita. In passato queste imprese hanno generato performance di rilievo», continua. Per effettuare la selezione, Azimut prende come punto di riferimento società che aderiscono a tre associazionibussola: Disability IN, The Valuable 500 e all’organizzazione internazionale del lavoro (The International Labour Organization). Finora il fondo ha investito in un centinaio di gruppi di tutto il mondo tra cui: Microsoft, Accenture, Lvmh, Novartis e Stellantis. «La sfida è stata la costruzione di una base dati coerente con il tema della disabilità, tenendo in considerazione l’impatto sociale dell’universo di investimento», puntualizza Fazi. Non è però la prima volta che Azimut si avvicina alle tematiche Esg e di responsabilità sociale. Già nel 1995, il gruppo ha promosso un fondo etico per sostenere associazioni ed enti impegnati nel volontariato.