Toti, pm pronti a chiedere il giudizio Ermini al gruppo Spinelli spiazza il Pd
L’ex numero due del Csm nominato presidente. I dem: scelta personale inopportuna
Per chiudere l’ indagine che ha stravolto la politica ligure — mettendo in fibrillazione quella nazionale —, e chiedere il processo, alla Procura sono bastati appena meno di tre mesi, lo stesso tempo che Giovanni Toti ha passato agli arresti domiciliari. Quei domiciliari che, dopo essersi dimesso dalla presidenza della Regione per evitare di rimanere ancora richiuso nella villetta di Ameglia (La Spezia), potrebbero essere revocati entro venerdì.
I pm di Genova guidati da Nicola Piacente hanno intenzione di chiedere nelle prossime ore il giudizio immediato «custodiale» per Toti, l’ex presidente dell’autorità portuale Paolo Signorini e Aldo Spinelli, l’imprenditore che avrebbe corrotto entrambi in cambio di favori per il suo gruppo che domina la logistica tra le banchine dello scalo genovese. Si tratta di un tipo di processo che ha un iter piuttosto rapido. I pm possono chiederlo se gli indagati sono stati interrogati, se non sono trascorsi più di 180 giorni dal loro arresto e se la prova della loro responsabilità appare evidente. Di solito, gli imputati restano in custodia cautelare (in questo caso ai domiciliari) durante lo scorrere delle udienze. Arrefano stati il 7 maggio scorso, sono accusati di corruzione, Toti anche di falso, voto di scambio e violazione della legge sul finanziamento dei partiti per i 74 mila euro che i suoi comitati hanno ricevuto da Spinelli tra il 2021 e il 2023. Tutti e tre potranno chiedere il patteggiamento o il rito abbreviato.
La situazione, però, ha preso una piega particolare dopo che il Tribunale del riesame ha detto che l’unica ragione per la quale Toti deva rimanere ancora agli arresti domiciliari è il rischio che possa commettere altri reati finché era ancora governatore. Detto e fatto, Giovanni Toti si è dimesso venerdì scorso e ieri il suo difensore, l’avvocato SteSavi, ha depositato al gip Paola Faggioni la richiesta di revoca dei domiciliari, alla quale la Procura deve dare il proprio parere, che non può che essere favorevole per quanto detto prima in relazione al Riesame, entro domani. Subito dopo chiederà il rinvio a giudizio. In quel momento Toti sarà ancora ai domiciliari. Faggioni ha fino a venerdì prossimo per prendere la sua decisione che, quindi, dovrebbe essere positiva.
Anche i legali di Aldo Spinelli, gli avvocati Sandro Vaccaro e Andrea Vernazza, ieri hanno chiesto la revoca dei domiciliari che l’84enne imprenditore sta trascorrendo nella sua bella villa genovese solo, se si esclude la collaboratrice domestica. Solo due volte il gip lo ha autorizzato ad incontrare suo figlio, ma sotto la sorveglianza di un militare della Gdf perché anche Roberto Spinelli è indagato. La situazione di Spinelli senior è diversa da quella di Toti, in tema di pericolo che commetta altri reati. Scio’ Aldo, come lo chiamano in porto, si è sì dimesso da tutte le cariche che ricopriva nel suo gruppo, ma questo è irrilevante per i giudici del Riesame secondo i quali, dato che possiede molte quote di grande valore delle sue società,
Il rito scelto
La Procura punta all’immediato, che ha un iter rapido e si basa su «prove evidenti»
Gli arresti domiciliari L’avvocato dell’ex governatore ha chiesto la revoca dei domiciliari dopo le dimissioni
tornando libero potrebbe riprendere a corrompere a suon di mazzette per tutelare i suoi interessi economici.
Ieri l’assemblea dei soci di Spininvest srl — holding del gruppo dell’imprenditore — ha nominato alla presidenza David Ermini, avvocato, ex deputato Pd ed ex vicepresidente del Csm per mettere ulteriore distanza con Aldo Spinelli, il quale è sempre stato molto vicino anche al Pd. Nomina che il segretario regionale del Pd, Davide Natale, e quello di Genova Simone D’angelo apprendono «con stupore e perplessità» definendo la decisione di Ermini di accettarla «una scelta esclusivamente personale e professionale, che riteniamo inopportuna nel contesto in cui si colloca con un’indagine giudiziaria aperta su un sistema che abbiamo combattuto e che ha avuto riflessi negativi su Genova e sulla Liguria».