Corriere della Sera

Oggi il faccia a faccia con Xi: sul piatto 20 miliardi

- M. Gu.

Chissà se l’abusata metafora del parlare a nuora perché suocera intenda sia usata anche nel Paese del Dragone. Certo è che, guardando negli occhi il primo ministro Li Qiang, Giorgia Meloni ha espresso concetti che oggi, magari in forma meno diretta, saranno al centro del colloquio con Xi Jinping. È il secondo incontro con l’uomo che da 12 anni comanda la Cina e il primo faccia a faccia ufficiale nella Diaoyutai State House, dove il capo assoluto del Partito comunista e della Repubblica popolare riceve i suoi ospiti. Sarà il presidente, se vorrà farlo, a riempire di sostanza il Piano triennale annunciato ieri da Meloni. E sarà sempre lui, Xi, a far

Preoccupaz­ione La premier non farà mistero della preoccupaz­ione per le guerre in corso

capire se il disgelo con l’italia è avviato davvero. Nei primi giorni di questa lunga missione alla premier italiana il messaggio è arrivato forte e chiaro: i patti della Nuova via della seta sono stati cestinati, ma a Pechino si lavora perché la sostanza di quegli accordi da 20 miliardi di euro, siglati tra mille polemiche dall’allora premier Conte nel 2019, resti in piedi anche sotto altro nome. Alle cinque del pomeriggio di Pechino, nell’ora tonda che il presidente cinese ha messo in agenda per Meloni, il tema geopolitic­o rischia di rivelarsi ancor più delicato. La premier italiana non nasconderà la preoccupaz­ione per la guerra di Gaza e il conflitto scatenato da Putin in Ucraina. «Aggression­e russa ai danni di Kiev», è la formula usata da Meloni con il primo ministro. Il recente vertice Nato di Washington, cui la premier era presente, ha duramente rimprovera­to la Cina per le forniture militari a Mosca, accusandol­a di essere un «facilitato­re» della guerra all’ucraina.

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