Da vicino tutto è diverso
Miuccia Prada e Raf Simons invitano a guardare con più attenzione: le cose (e gli abiti) spesso non sono ciò che sembrano JW Anderson gioca con volumi e materiali
MILANO L’invito è quello di osservare le cose più da vicino per capire cosa realmente siano: «Closer», dunque, il potere della realtà. Miuccia Prada e Raf Simons, alias Prada, spingono l’acceleratore alla ricerca della verità, la loro ovviamente, sulla moda. E lo fanno «sedendo» gli ospiti a pochi centimetri della passerella, a sfioro dei modelli, così che nulla appare come non è: per esempio quel colletto che esce dalla polo in realtà fa parte della maglia o quella cintura di coccodrillo che stringe la vita non è a parte ma è proprio cucita a mo’ di patchwork sulle braghe.
Finzione versus realtà, che gran bel tema in un mondo in cui tanto è filtrato e modificato. «Questa collezione è nata da una suggestione istintiva, da un dialogo spontaneo tra idee che ci passavano per la testa in un determinato momento, idee concretizzate in modi inaspettati — raccontano in una nota firmata insieme —. Abbiamo voluto creare capi da indossare oggi. L’essenza, la verità, è semplicemente questa».
Vicinanza versus realtà: anche le cose più semplici viste da vicino mostrano la loro preziosità come le pieghe delle giacche (un dettaglio storico della maison) o i trattamenti «patinati» (per la pelle soprattutto) per rendere i pezzi vissuti. Imperfezione versus realtà: l’idea che in qualche modo ogni capo non sia perfetto (concetto da sempre amato da Miuccia Prada), ma abbia già una storia che si sta adattando a un’altra, le proporzioni sono (spesso) sbagliate (le maniche corte, come certi orli). «Volevamo creare abiti che avessero un vissuto, che vivessero di vita propria, con un senso di spontaneità e di ottimismo», spiegano ancora. Salvo giocare a beffarsene accostandoli a magliette super anatomiche, tute da pilota pop e colorate, felpe con cappuccio di pelle, bomber striminziti da bimbetti per bene. La domanda è: chi sono i ragazzi che possono permettersi (economicamente) di vestire così? Nella realtà, eh!
E se i due stilisti da decenni e decenni al lavoro aprono una conversazione più che argomentata con le nuove generazioni alla ricerca della verità c’è chi come Magliano, uno degli emergenti del momento, non si preclude alcuna platea, e, anzi, nello show fa sfilare chiunque abbia età per farlo, dai ragazzi ai sessantenni. «Ogni uscita voglio che sia un messaggio politico», spiega. Una vera comunità con un comune denominatore: gli abiti, né maschili, né femminili, ma in mezzo. Tutto si agita e si annoda. La divisa da lavoro diventa la tela su cui fantasticare con lacci e stringhe. Giornata di spunti riflessivi quella di ieri.
Anche da Simon Cracker, cioè Simone Botte e Filippo Leone Maria Biraghi, la buttano lì intitolando il loro show «È una questione di principio». Di conseguenza lo show, forzatamente spinto verso la sgradevolezza (nella musica, nei colori, nella velocità) per sottolineare il tema e invitare le persone ad andare oltre. Give stupidity a chance, dai alla stupidità una chance è scritto sulle t-shirt. I modelli e le modelle sono gli amici da una vita: drappeggi e nodi, patchwork e lacci, underground e sporty, con le collab con dr. Martens e Australian. Fantastica, sogna, lievita, vola: l’invito di JW Anderson è (apparentemente) di tutt’altra natura. «Vestiti con la testa fra le nuvole» il sottotitolo anche se poi in realtà la gag è l’escamotage per giocare con volumi e materiali: gli abiti sembrano gommosi e gonfi ad effetto 3D, complici anche le accoppiate surreali come per esempio la pelle, il silicone e il pizzo. Perché è la sperimentazione, secondo lo stilista, il fil rouge che lega i giovani oggi alla moda, anche nella ricerca della propria identità. Per questo né boys, né girls, ma guys.
Così anche per John Richmond che torna a Milano invadendo una stazione della metro in disuso con la sua tribù underground e rock: gli stessi pantaloni ampi e fluidi, quasi delle gonne, per tutti e tutte e una serie infinita di bluse e giacche e giubbotti e chiodi e canotte e kilt di pelle. Catene e strass, chiodi e calze rete. Fa piacere rivederlo in forma.