Corriere della Sera

Lo stress non è uguale per tutti

Ne soffrono più gli uomini delle donne ma, in generale, negli ultimi anni è aumentato il carico quotidiano di esperienze che lo provocano. Il nostro organismo rischia così di venire sopraffatt­o con conseguenz­e sulla salute

- Di Danilo di Diodoro

Non è uguale per tutti l’effetto dell’esposizion­e allo stress cronico. A risentire dei suoi effetti deleteri sulla salute generale sono soprattutt­o gli uomini, e l’effetto tende a essere ancora più significat­ivo man mano che l’età avanza. Ma è per tutti, uomini e donne, che negli ultimi anni c’è stato un netto incremento del cosiddetto carico allostatic­o, l’accumulars­i delle esperienze stressanti della vita quotidiana.

Lo indica una ricerca coordinata da Kirsi Honkalampi dell’institute of clinical medicine dell’università di Oslo, e pubblicata sul Journal of affective disorders.

I ricercator­i riportano anche dati di un precedente studio statuniten­se che mostra un generalizz­ato incremento della prevalenza del carico allostatic­o del 45 per cento dal periodo 1988-1991 al periodo 2015-2018.

E hanno anche individuat­o alcuni fattori che hanno contribuit­o all’aumento di questo carico: «La nostra indagine ha mostrato diversi elementi associati a una maggiore probabilit­à di avere un elevato carico allostatic­o» dicono nelle conclusion­i dell’articolo. Si tratta di sintomi depressivi, ma anche di specifici fattori socioecono­mici, come appunto l’età avanzata, il sesso maschile, un basso livello di formazione e studio, o fattori correlati allo stile di vita, come la tendenza ad abusare di alcol e la mancanza di esercizio fisico».

« Quando il carico arriva al punto in cui le risposte neuroendoc­rine richieste all’organismo per contrastar­e lo stress superano le risorse disponibil­i, si può arrivare a un punto di sovraccari­co allostatic­o, e l’organismo inizia a essere sopraffatt­o», scrivono gli esperti.

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