Berrettini batte Musetti ed è in finale a Stoccarda
Tra Roma e Stoccarda ci sono oltre mille chilometri di stanza. Eppure il concetto di «seconda casa» riferito a Matteo Berrettini sembra calzare a pennello con la città tedesca. Oggi, sull’erba di Stoccarda e in un torneo sponsorizzato dal suo marchio di abbigliamento, Matteo può vincere per la terza volta nella sua carriera. Gli successe nel 2019 (arrivò alla finale da numero 30 del mondo e superò Auger-aliassime), e ancora nel 2022, al rientro dopo l’operazione alla mano. Ecco, nel ripartire forte dopo gli infortuni o dopo lunghi periodi di inattività Matteo si conferma fenomenale, ed è una questione tanto di testa quanto di gambe: quest’anno gli era già capitato a Marrakech (titolo contro Carballes Baena), prima di un nuovo stop che gli ha fatto saltare Madrid, Roma e Roland Garros, ed è successo di nuovo su una superficie su cui Berrettini si trova benissimo. E a pochi giorni dall’inizio di Wimbledon, dove raggiunse la finale tre anni fa e dove non sarà testa di serie (pericolo derby con Sinner già dal primo turno) non può esserci notizia migliore. Nel derby azzurro, Matteo ha travolto 6-4, 6-0 Lorenzo Musetti in una partita che, lo dice il punteggio, è durata un solo set, con un break nel terzo game che ha fatto la differenza. «Non è mai facile giocare contro un grande amico e visto che all’inizio c’è stata un po’ di tensione — le parole del romano —. Sono stato bravo a mantenere la calma, soprattutto quando ho chiuso il primo set, poi tutto è andato sempre meglio. Per me sono stati due anni duri, con tanti infortuni e tante cose che mi sono successe nella vita, e non è garantito riuscire a tornare in finale. C’è ancora un piccolo step da fare». Proverà a farlo oggi, contro un britannico come accadde due anni fa: nel 2022 fu Andy Murray, oggi alle 13 sarà Jack Draper, contro cui non ci sono precedenti.