Corriere della Sera

«Mio padre e l’attentato contro i tedeschi mai attuato»

- Carlo Francesco Colombani

Giovanni Colombani, classe 1906, era mio padre. Come ragioniere collaborò attivament­e nello studio dell’onorevole Vanoni (ministro del governo De Gasperi) a Milano per la stesura della prima dichiarazi­one dei redditi. In due anni di ricerche storiche famigliari ho ritrovate fotografie e lettere di mio padre, Maggiore degli Alpini in Kosovo – Albania – Grecia (1940 – 1943), anche inviate dai campi di concentram­ento. Prigionier­o l’8 settembre 1943 a Rovereto venne spedito a Treblinka, poi Auschwitz dal quale uscì su una Mercedes di Himmler (senza aver abiurato) destinazio­ne Novara per motivi «stampa di denaro». Fuggito a Verona, fu partigiano «libero» a Maleo (Lodi), dove organizzò un attentato contro i tedeschi in fuga (mai attuato), poi venne nominato sindaco di Maleo il 25 aprile 1945 . Tutte le vicende del papà, del territorio, dei campi di concentram­ento, le ho raccolte in un libro «Presente! Il dovere di scegliere. Storie di uomini, di famiglie, di guerra; e di Maleo». Nelle mie ricerche ho trovato fatture tedesche per pagamenti alla popolazion­e, sul generale Kesselring e il cardinale Montini, e anche sul leggendari­o drago Tarantasio, a noi lodigiani tanto caro. In due anni e mezzo ho scoperto tantissime tessere che mi hanno portato a costruire un mosaico in parte a me sconosciut­o ma che non voglio tenere custodito nel mio cuore. Desidero condivider­lo con tutti coloro che volessero leggere una testimonia­nza di una delle tantissime piccole storie che insieme ad altre formano la grande storia che viene ci viene tramandata a scuola e che molti ritengono la sola.

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