Con il MIT di Boston quindici anni di progetti
Èappena del mese scorso il rinnovo dell’adesione da parte di Eni alla MIT Energy Initiative (MITEI), una delle iniziative, di cui è socio fondatore, che lega il gruppo al prestigioso Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston con una collaborazione iniziata nell’ormai lontano 2008.
Il nuovo programma spinge ulteriormente sullo sviluppo di soluzioni di decarbonizzazione — come la cattura, l’utilizzo e lo stoccaggio della CO2 —, i biocarburanti, lo stoccaggio energetico (essenziale per lo sviluppo su scala industriale delle energie rinnovabili), nonché sul supporto alla progettazione di parchi eolici off-shore e il proseguimento dell’attività di ricerca sull’energia da fusione nucleare (con il MIT si punta a costruire nei primi anni Trenta la prima centrale elettrica industriale da fusione in grado di immettere elettricità nella rete).
Il rinnovo favorirà anche l’attivazione da parte di Eni di nuove borse di studio per dottorati di ricerca o post-docs così come verrà rafforzato l’orientamento comune verso tecnologie che rispondano alle esigenze e alle nuove sfide industriali, nell’ottica di un perseguimento più rapido degli obiettivi globali di Net Zero.
La collaborazione tra MIT ed Eni ha già portato dei frutti concreti: oltre una settantina tra professori e ricercatori di altissimo livello dell’ateneo statunitense hanno lavorato proficuamente con i ricercatori e i professionisti di Eni, come testimoniano oltre 200 pubblicazioni scientifiche, tra cui quelle con il vincitore del Premio Nobel per la chimica 2023, Prof. Moungi Bawendi.
La collaborazione con il MIT rientra nella politica aziendale Eni che mira ad affrontare la sfida della transizione energetica e raggiungere l’obiettivo Net Zero grazie all’innovazione tecnologica e sviluppando una rete di accordi e programmi che condividano competenze, esperienze e risorse con università e centri di ricerca di tutto il mondo.