Suviana, nuovi interrogatori. E domani l’addio a Vincenzo
Bologna, le indagini sull’esplosione della centrale: si attendono i dati della scatola nera. I primi funerali a Messina
BOLOGNA Nessuna indiscrezione da parte degli inquirenti, ma filtra in modo chiaro che l’inchiesta sarà lunga e complessa. Da oggi entra nel vivo il lavoro della Procura di Bologna che dovrà accertare le cause, ed eventuali responsabilità, dell’esplosione che ha provocato sette vittime nella centrale idroelettrica di Bargi.
Alcuni superstiti sono già stati ascoltati nei giorni scorsi, ma da oggi le acquisizioni delle testimonianze si faranno più serrate. Mentre ci vorrà ancora tempo per la nomina dei periti che dovranno accertare cosa possa aver provocato l’incidente durante il collaudo della turbina. Tutti i racconti di chi è scampato alla tragedia convergono sull’anomalo funzionamento dell’alternatore nella fase in cui era stato spinto al massimo della potenza. In particolare riferiscono di un rumore inquietante prima dell’esplosione.
Ma dal piano meno otto al meno dieci il «pozzo» della centrale è ancora inaccessibile. Dopo il recupero dei dispersi le idrovore sono state spinte al massimo. Nonostante ciò ristagna ancora acqua. E non si può escludere che ci siano delle nuove infiltrazioni.
Attualmente in mano agli inquirenti c’è solo la Scada, che è una sorta di scatola nera. Nell’inchiesta per omicidio e disastro colposo non ci sono ancora indagati. Ma se nei prossimi giorni o settimane dovessero essere disposti degli atti irripetibili potrebbero scattare delle iscrizioni «tecniche», per consentire la nomina dei periti di parte. In questa fase non è neanche chiaro se l’esame della scatola nera sia o meno classificabile come un atto irripetibile.
La Procura ha invece dato il nulla osta per la restituzione delle salme ai familiari. E domani ci saranno i primi funerali. A Sinagra (Messina) verrà dato l’ultimo saluto a Vincenzo Franchina, 36 anni, la vittima più giovane. Si era sposato un anno fa ed era diventato papà da tre mesi. Qualcuno ieri ha voluto ricordare tutte le vittime lasciando sette rose rosse davanti ai cancelli della centrale, con la scritta: «Sette angeli in più in cielo».
Per oggi pomeriggio è inoltre previsto un incontro tra i responsabili di Enel Green Power, i sindaci del comprensorio attorno al lago di Suviano e il primo cittadino di Bologna, Matteo Lepore. A chiederlo sarebbe stata la stessa società. Tra bonifica, messa in sicurezza e accertamenti della Procura, il blocco della centrale di Bargi potrebbe essere prolungato. Ma probabilmente l’azienda, come ha già fatto nei giorni scorsi, intende rassicurare i sindaci che «continuerà a fare la propria parte».