Corriere della Sera

I grandi d’europa: c’è posto

Salotto buono Bayern, City, Real e Psg già qualificat­e sono in attesa Inter e Napoli sono pronte all’ultima mossa per raggiunger­e i quarti di Champions Superato l’ostacolo poi tutto può accadere

- Di Paolo Tomaselli

Una squadra che vola come l’inter. Un’altra che ha ritrovato giusto in tempo la strada per l’aeroporto, come il Napoli. L’europa le aspetta. E loro aspettano il ritorno degli ottavi di Champions per capire se nel salotto buono c’è posto assieme a Bayern, City, Real, Psg, che si sono accomodate ai quarti senza strafare, vuoi per l’avversario (il City ha fatto turnover col Copenhagen), vuoi per la prestazion­e, come il Real fischiato dal Bernabeu per lo striminzit­o pareggio con il Lipsia al ritorno. Ma siamo a inizio marzo, la strada è lunghissim­a. E non solo perché Inter e Napoli la prossima settimana devono andare al Metropolit­ano di Madrid e al Montjuic di Barcellona (il Camp Nou è chiuso per lavori) a giocarsi una qualificaz­ione ancora molto aperta. Vale per l’inter, che parte da un gol di vantaggio, comunque preziosiss­imo. E vale anche per gli azzurri di Calzona, a caccia di un’impresa dopo l’1-1 del Maradona: difficile ma non impossibil­e, contro un Barça che ha appena perso Pedri e De Jong per infortunio.

Per ricordare quanto siano imponderab­ili gli ultimi tre mesi di Champions basta ricordare com’era messa proprio l’inter un anno fa: il 10 marzo perdeva anche a La Spezia una partita assurda e partiva per Oporto piena di dubbi, a cominciare da quelli sulla panchina di Inzaghi, salvata sempre in Portogallo ai quarti con il Benfica (dopo altri ko in campionato) e poi blindata con il derby vinto in semifinale e la prestazion­e contro il City a Istanbul.

Quei mesi e quella notte, anche se amara, hanno cambiato tutto nella testa dell’inter, che ha mezza rosa diversa. Le incognite non mancavano, ma l’inter è diventata totalmente inzaghiana, più forte ancora. E adesso arriva al primo bivio con tante certezze. Tra queste, anche una inconfessa­bile, almeno per ora: se si supera l’ostacolo Simeone, tutto può accadere. Perché gli squadroni hanno punti deboli e il divario, che dodici mesi fa sembrava siderale, fa meno paura. Anche se Mbappé e Haaland sono già carichi (ma anche Donnarumma, Foden o De Bruyne) e Real e Bayern possono solo migliorare. E sanno come farlo, anche se due stelle come Bellingham e Kane si giocano la Champions per la prima volta in carriera.

«Se becchi Inzaghi in Coppa sei nei guai» ha detto pochi giorni fa il grande Thierry Henry, che la prossima settimana aspetta al varco anche il suo Arsenal, che deve rimontare l’1-0 di Oporto e la vincente di Psv-dortmund (1-1 all’andata). L’ex campione francese è uno dei consiglier­i speciali di Marcus Thuram. E anche per questo motivo, oltre che per il suo lavoro a Sky Uk, segue con attenzione l’inter, che ha la miglior difesa e la miglior differenza reti d’europa, almeno in campionato. In una dettagliat­a analisi del gioco nerazzurro, Henry ha spiegato al pubblico inglese come è migliorata la squadra che ha spaventato il City in finale: «Se non sei in posizione, prendi contropied­e. Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan quando hanno la palla sono abbastanza bravi da saper giocare. Hanno Lautaro che viene indietro e Thuram che copre lo spazio anche a sinistra quando non lo fa Dimarco o a destra quando non salgono Dumfries o Darmian. I gol contro Juve e Milan quest’anno sono arrivati così».

Gli inglesi hanno preso nota, forse più come argomento di conversazi­one al pub che per convinzion­e. Ma del resto il ruolo di outsider è quello da sempre preferito da Inzaghi, che lo ha saputo sfruttare riportando l’inter prima agli ottavi (due anni fa uscì col Liverpool, vincendo a Anfield) e poi in finale. In entrambi i casi per la prima volta dopo l’era gloriosa di Mourinho.

Per Madrid, Simone sta lucidando tutta l’argenteria: Thuram domani a Bologna può tornare titolare, Acerbi assente all’andata è recuperato e Calhanoglu da ieri lavora con il gruppo. Per il Metropolit­ano anche il turco sarà pronto, così come Griezmann nell’atletico che però si è allenato ancora a parte. Per Simeone, in corsa solo per il quarto posto in Liga, è una partita che vale la stagione. L’inter che domina la serie A ha una pressione diversa, meno ansiogena. Quella che deriva dall’ambizione.

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Lautaro Martinez, 26 anni, argentino, capitano dell’inter, campione del mondo nel 2022 (Ap)
Inter Lautaro Martinez, 26 anni, argentino, capitano dell’inter, campione del mondo nel 2022 (Ap)
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Erling Haaland, 41 gol col City in Champions, come Aguero (Lapresse)
Manchester City Erling Haaland, 41 gol col City in Champions, come Aguero (Lapresse)
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(Getty) Paris Saint Germain Kylian Mbappé, ultima stagione da protagonis­ta, poi andrà al Real
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Harry Kane, 30 anni, attaccante e capitano della Nazionale inglese (Getty)
Bayern Monaco Harry Kane, 30 anni, attaccante e capitano della Nazionale inglese (Getty)
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Jude Bellingham, 20 anni, talento inglese, alla corte di Ancelotti
(Epa) Real Madrid Jude Bellingham, 20 anni, talento inglese, alla corte di Ancelotti

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