Corriere della Sera

La figlia di Brigitte ricorda «Mamma e Macron, quanto dolore per le dicerie»

Il racconto di Tiphaine Auzière per il lancio del suo primo libro

- Dal nostro corrispond­ente a Parigi Stefano Montefiori

Per dieci anni l’avvocata Tiphaine Auzière ha meditato di scrivere un libro ispirato agli inizi della sua carriera, cominciata da legale d’ufficio a Boulogne-sur-mer, nel Nord della Francia. Quando si è decisa, ha pubblicato il romanzo Assises (casa editrice Stock) senza pseudonimo, con il suo nome, che è quello della figlia di Brigitte Macron, première dame di Francia, e con la sua foto con la toga in copertina.

«Il nome scatenerà interesse e repulsione. Alcuni adoreranno o detesteran­no il libro solo perché sono “figlia di”. Ma mi sono detta che a un certo punto bisogna essere coraggiosi: pazienza se mi critichera­nno, non mi nascondo e lo pubblico così», ha detto l’autrice, ospite ieri nella trasmissio­ne radio di Léa Salamé, una delle giornalist­e più celebri di Francia.

Per adesso i commenti sono positivi, Tiphaine Auzière si rivela una scrittrice di talento capace di usare la propria esperienza per dipingere in modo efficace il personaggi­o di Diane, avvocata che difende donne vittime di incesto, abusi, violenze. Ma Assises è anche l’occasione per parlare dell’autrice e della sua famiglia fuori dal comune, perché è quella del presidente della Repubblica e perché sua madre Brigitte era una 39enne sposata con tre figli quando cominciò la relazione con l’allievo di teatro Emmanuel, allora 15enne.

Il giorno della separazion­e dei genitori, nel 1994, Tiphaine aveva 10 anni ed era compagna di scuola di Emmanuel, ormai 17enne, alla scuola media-liceo dei gesuiti La Providence di Amiens, piccola città a Nord di Parigi. Tiphaine chiamava Emmanuel Ovni, Ufo, e negli anni ha costruito una relazione di affetto e ammirazion­e per quel quasi coetaneo che l’ha poi consigliat­a negli studi e nella profession­e. Quando Tiphaine Auzière ha prestato giuramento come avvocata, nel 2009, Emmanuel Macron era presente accanto ad Andrélouis Auzière, adorato padre di Tiphaine scomparso nel 2019 a 68 anni.

«Una separazion­e è dolorosa, e quando c’è una particolar­ità è ancora più dolorosa», dice Tiphaine Auzière, che ricorda «gli attacchi, le maldicenze, le critiche. Non era ancora l’era dei social media, ma eravamo in una piccola città di provincia dove si sa tutto. Malgrado questo, sono rimasti in piedi. Una famiglia ricomposta può essere un’opportunit­à, una forma di apertura. I legami di sangue restano, e altri se ne creano». Tiphaine Auzière poi si dice «preoccupat­a per lo stato della società» quando legge sui social media le teorie complottis­te su «mia madre che sarebbe un uomo. Chiunque

‘‘I legami di sangue restano e altri se ne creano. Nascono opportunit­à

può dire qualsiasi sciocchezz­a, ma poi ci vuole tempo per toglierla dalla rete».

Emmanuel Macron non ha ancora letto il romanzo, «gliel’ho portato di persona ieri perché volevo che avesse la versione definitiva, ne parleremo presto». La madre Brigitte, professore­ssa di francese, le ha fatto «il compliment­o più bello»: «Mi ha detto che le dispiace non essersi accorta prima della mia vocazione e del mio talento».

L’«ufo»

Chiamava il futuro presidente, che aveva 17 anni quando i suoi si separarono, «Ufo»

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(Getty) Famiglia Da sinistra Tiphaine Auzière, sua madre Brigitte e il presidente francese Macron a Parigi

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