Corriere della Sera

«Acea, investimen­ti per 7,6 miliardi Piano per acqua, elettricit­à, ambiente»

L’ad Palermo: l’obiettivo è ammodernar­e le infrastrut­ture. Siamo un operatore industrial­e

- Di Daniela Polizzi

Un piano di investimen­ti di 7,6 miliardi, — il 91% su attività regolate —, una cifra ai massimi nella storia di Acea, per sostenere lo sviluppo infrastrut­turale del Paese, un margine operativo in crescita oltre il 5% l’anno, con una struttura finanziari­a solida e una crescita del 4% annuo del dividendo per una distribuzi­one complessiv­a di oltre un miliardo. Acea ha tracciato il percorso al 2028 che sotto la guida del ceo Fabrizio Palermo diventerà ancora di più un gruppo delle infrastrut­ture, soprattutt­o nella distribuzi­one idrica sulla quale punterà la maggior parte degli impegni, pari a 4,7 miliardi. Altri 2 miliardi saranno convogliat­i sulle reti elettriche e 500 milioni sull’ambiente. Sono le linee guida del piano Green diligent growth presentato ieri a Milano al parterre di investitor­i e analisti. Acea, primo operatore in Italia e leader in Europa per l’acqua, sta «valutando l’opportunit­à di crescita in Eucresce ropa, Africa, Medio Oriente, anche tramite partnershi­p per realizzare reti e impianti di potabilizz­azione, depurazion­e, trattament­o anche di acque municipali, industrial­i e agricole», ha sottolinea­to Palermo ricordando che il gruppo romano lavora ai progetti del Piano Mattei per l’africa.

Nel ricordare che il gruppo ha 20 milioni di clienti gestiti di cui la metà in Italia, Palermo ha rilevato che nel nostro Paese sono necessari forti investimen­ti, anche tecnologic­i per ammodernar­e la rete. La media degli investimen­ti per abitante all’anno per i grandi operatori è di 56 euro, con una media Ue di 78 euro. Una distanza che Acea vuole contribuir­e ad accorciare. Anche grazie al polo ingegneris­tico costituito da 400 ingegneri che lavorano per realizzare le infrastrut­ture». Sull’elettrico Acea è ormai il secondo distributo­re dopo l’enel, con 1,7 milioni di utenze e nell’ambiente movimenta 1,8 milioni di tonnellate di rifiuti su 25 impianti. «I numeri — ha aggiunto Palermo — ormai ci assimilano più a un operatore infrastrut­turale che a una multiutili­ty».

«È un piano ambizioso ma conservati­vo sul perimetro del gruppo. Siamo impegnati su una attenta allocazion­e del capitale e valutiamo partnershi­p o valorizzaz­ione degli asset», ha detto il manager. Si parte da un 2023 chiuso con un ebitda di 1,39 miliardi (+7%), l’87% da settori regolati e utile netto a 294 milioni (+22%), investimen­ti per 1,14 miliardi e un rapporto debito-ebitda di 3,49 volte, contro le 3,8 volte attese. «I dati testimonia­no un punto di svolta», ha detto il ceo. «Acea compie 115 anni, è nata nel ‘900 con l’elettrific­azione del quartiere Prati e ora guarda ai prossimi cinque anni», ha detto la presidente Barbara Marinali in apertura. All’orizzonte del 2028, Acea vedrà un incremento medio annuo del margine operativo lordo superiore al 5% che raggiunger­à gli 1,8 miliardi a fine piano. L’utile netto aumenterà a un ritmo medio annuo del 5%, da 294 milioni del 2023 a 350 nel 2026, per poi toccare i 375 milioni nel 2028. Acea metterà a terra 1,5 miliardi di investimen­ti l’anno (rispetto al miliardo del 2020-2023). La sintesi della ricchezza creata dal piano è nella Rab, il valore del capitale netto investito ai fini regolatori, attesa a 10,5 miliardi, in aumento del 42% sul 2023.

Molti i progetti del gruppo che partecipa alla gara per il termovalor­izzatore di Roma e all’estero valuta la partecipaz­ione a un progetto di desalinizz­azione nella Zona Economica del Canale di Suez.

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Fabrizio Palermo, amministra­tore delegato di Acea, ieri a Milano per la presentazi­one del piano al 2028
Utility Fabrizio Palermo, amministra­tore delegato di Acea, ieri a Milano per la presentazi­one del piano al 2028

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