Corriere della Sera

Palmer, lo sconosciut­o che batte il presidente alla periferia dell’impero

Ha vinto alle Samoa americane: 51 voti a 40

- Di Andrea Marinelli

Jason Palmer è il primo sfidante a sconfigger­e Joe Biden nelle primarie democratic­he per la Casa Bianca. È un risultato sorprenden­te per un presidente in carica, un po’ meno se si osservano i dettagli: Palmer ha conquistat­o il 56% dell’elettorato delle Samoa americane, territorio non incorporat­o del Pacifico che vota per le primarie ma non alle elezioni di novembre, ottenendo 51 voti contro i 40 del presidente. Alle urne si sono recati appena 91 elettori su 44 mila abitanti e il risultato, come hanno prontament­e specificat­o i funzionari del locale partito democratic­o, è tecnicamen­te un pareggio: entrambi hanno ottenuto 3 delegati.

Resta la storia, quella di un totale sconosciut­o che ha preso più voti del presidente ai confini dell’impero. «Probabilme­nte vi state chiedendo chi è Jason Palmer», diceva lui stesso in uno dei suoi video, raccontand­o la sua vita da imprendito­re tecnologic­o e venture capitalist che vuole ricostruir­e il sogno americano.

Nato a Baltimora, 52 anni, Palmer è partner di New Markets Venture Partners, ha lavorato per la Bill and Melinda Gates Foundation e per Microsoft, non ha mai fatto politica e si è candidato alla presidenza a novembre. Ha finanziato la sua campagna elettorale con 500 mila dollari — «perché non puoi portarteli nella tomba, ma puoi cambiarci il mondo finché sei qua» — ed è entrato nelle schede in 16 Stati.

Finora aveva ricevuto 672 voti in tutto fra Nevada e New Hampshire ed era stato l’unico candidato a fare campagna elettorale alle Samoa, dove ha un team di tre persone, senza metterci piede ma incontrand­o gli elettori via Zoom: prometteva un miglior accesso alla sanità, più risorse per l’istruzione e un impegno aggressivo per limitare gli effetti del cambiament­o climatico.

Così ha conquistat­o questo arcipelago — cinque isole e due atolli a oltre 10 mila chilometri da Washington — che ogni quattro anni restituisc­e un risultato a sorpresa per i democratic­i: nel 2016 furono più i voti «uncommitte­d» che quelli per Hillary Clinton e Bernie Sanders, nel 2020 Michael Bloomberg ottenne qua la sua unica vittoria.

A dicembre Palmer aveva partecipat­o al «Forum dei candidati meno conosciuti» del New Hampshire Institute of Politics, che lo aveva inserito fra coloro che non hanno alcuna riconoscib­ilità. Quando ha vinto alle Samoa, martedì sera, il suo volto sorridente è apparso su tutti gli schermi americani e il suo sito è andato in crash, affossato dalle ricerche di chi voleva scoprire chi fosse.

«C’è una persona di nome Jason Palmer che ha fatto un’intensa campagna elettorale alle Samoa», ha affermato la giornalist­a di Nbc Rachel Maddow nel dare la notizia. «Il vincitore delle primarie democratic­he alle Samoa americane è quella persona: Jason Palmer».

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Democratic­o Jason Palmer, 52 anni, è un venture capitalist e imprendito­re di Baltimora

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